Siamo ancora lontani dal record attuale, detenuto dall’artista Beeple (che ha venduto l’NFT di una sua opera per 69 milioni di dollari in marzo). Ma quella chiusa da Christie’s poche ore fa si posiziona come la seconda asta più costosa di sempre per il mercato emergente dei non fungible token. Il file originale di 9 Cryptopunks è stato venduto a 16,9 milioni di dollari. Da diversi mesi StartupItalia sta seguendo i fatti principali legati al mondo della digital art: corrente già attiva da decenni, ha trovato in questa tecnologia la modalità che certifica la proprietà dell’opera originale (non del suo diritto d’autore, ovviamente) in maniera inequivocabile. Per chi ancora fa fatica a capacitarsi di come un oggetto immateriale, come un’immagine digitale, possa avere un simile valore, è utile il paragone con il mondo dei collezionisti.
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Christie’s e il trend degli NFT
C’è chi è disposto a spendere una fortuna per il numero 1 di un fumetto famoso, o per una figurina introvabile. Allo stesso modo l’arte digitale, grazie agli NFT, si è ritagliata un proprio mercato. Come abbiamo visto non si vendono soltanto vere e proprie opere d’arte, ma anche meme (il caso di Disaster Girl è emblematico). Tornando però a Cryptopunks, si tratta di un progetto di Larva Labs, nato nel 2017, dalle dimensioni considerevoli: i 9 ritratti pixelati sono soltanto alcuni dei 10mila generati grazie a un algoritmo che mescola stili, capigliature, carnagioni.
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In Italia tra i primi artisti a muoversi su questo campo è stato Andrea Lorenzon, mente e penna dietro al canale YouTube Cartoni Morti, che ha lanciato il suo primo NFT poco più di un mese fa.