Yoga, respirazione, calma. Prendiamoci del tempo per noi stessi
Sono in aumento i videogiochi che, in barba a insopportabili luoghi comuni, spingono i gamer a fare attività fisica o a dare comunque importanza al proprio benessere. Dai titoli multiplayer per divertirsi con golf, tennis e bowling in salotto, fino ai più meditativi. Per NintendoSwitchChillPanda appartiene senz’altro a quest’ultima categoria: sviluppato da Onteca, è un prodotto che non ha grandi ambizioni dal punto di vista grafico, ma che ci tiene ad accompagnare l’utente in un mondo di rituali e appuntamenti quotidiani con se stesso. La scelta di un panda come alter ego è quantomai azzeccata: mansueti, teneri e non particolarmente prestanti dal punto di vista atletico, questi animali ci suggeriscono che tutti dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Senza fretta e con tanta felicità. Scoprite di più sul sito ufficiale.
Il titolo è nato prima su mobile – lo trovate nell’App Store – e non è un elemento secondario. Capiterà spesso di dover magari appoggiare la console sul tavolino o sulle gambe per respirare insieme al vostro panda, prendendovi un minuto per voi stessi e fare qualcosa – respirare appunto – sul quale quasi mai lavoriamo durante la giornata. Già sentiamo il borbottio degli scettici là in fondo: ma ci vuole un videogioco per insegnarci una cosa così banale?
Gli esperti di meditazione potrebbero farvi ricredere alla svelta, dimostrandovi quanto l’epoca frenetica che stiamo vivendo ci abbia gradualmente scollegato dal nostro corpo, collegandoci perennemente ai dispositivi tecnologici che ci ingobbiscono. ChillPanda ha dunque questo merito e nella versione mobile dà addirittura la possibilità al gamer di verificare il battito cardiaco. Non dimentichiamoci che stiamo comunque parlando di un videogioco. Tutto è anti competitivo: passerete da esercizi di yoga a quelli più rivolti alla calma interiore, pilotando il protagonista su un’isola piena di attività e zone da scoprire.
Da sottolineare infine il fatto che ChillPanda, con la sua grafica di qualche generazione fa, non vuole certo puntare soltanto agli adulti. Anzi. «Sappiamo che i bambini stanno sperimentando più ansia – ha spiegato la software house – secondo l’associazione per la salute mentale Place2Be due terzi dei bambini tra i 10 e gli 11 anni si preoccupa continuamente». La colpa, ovviamente, non è loro, ma del mondo che gli stiamo costruendo attorno, fatto di performance e risultati, oltre che di stress e non sempre adeguata attenzione da parte dei più grandi.
Giornalista professionista, 33 anni. Mi occupo di tecnologia e innovazione su StartupItalia con interviste e approfondimenti. Collaboro con Blum e Rivista BC. Modero e conduco eventi sul mondo tech
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