Greg Lobanov (Wandersong) e Alexis Dean-Jones hanno messo a punto un videogame in cui sarà possibile farne, davvero, di tutti i colori
Chicory, nonostante il nome, anziché un condimento è un artista strafamoso. Ha a sua disposizione persino dei pennelli magici, capaci di far materializzare oggetti e dare un colore al mondo. In Chicory A Colorful Tale non vestiremo però i panni grondanti di vernice dell’artista, ma quelli del suo giovane assistente, che un po’ come Topolino nel mitico cartoon L’Apprendista stregone, facendo pulizia nel laboratorio del suo maestro rinviene proprio un pennello e inizia a combinarne di tutti i colori, nel vero senso della parola.
Siamo rimasti davvero sorpresi di ritrovare un titolo come Chicory A Colorful Tale su PlayStation 4, PlayStation 5, PC e Mac ma non su Nintendo Switch. Perché per noi avrebbe meritato almeno una periferica ad hoc, in assenza di quella, il visore tattile della console portatile di Kyoto. Chicory A Colorful Tale vi chiederà dall’inizio alla fine dell’avventura di scarabocchiare, pasticciare, trascinare qui e là, su e giù, il pennello sul teleschermo come se la televisione del salotto fosse una tela vergine: farlo con lo stick di un pad non è il massimo.
Il mouse è ovviamente un’ottima periferica, ma in Chicory A Colorful Tale si avverte davvero troppo la mancanza di una tavoletta grafica o del touch screen. Effettivamente, pare un titolo nato per console purtroppo ormai già in pensione: DS e 3DS. A parte questo, il titolo di Greg Lobanov (Wandersong), ottimamente illustrato da Alexis Dean-Jones, è una piccola perla. Messe le mani sul pennello magico, si intuisce che è possibile perdere ore su ore semplicemente scarabocchiando a mente libera sul teleschermo tutto ciò che vogliamo, come facevamo da piccoli sul banco, durante le lezioni.
Tutto, in Chicory A Colorful Tale, è stato pensato per darvi l’opportunità di spargere colore e lasciare le redini della vostra fantasia: side quest, missioni, richieste di PNG… O, ancora, potrete sbizzarrirvi senza un perché, un motivo e senza una meta. Naturalmente, gli enigmi offriranno il divertimento maggiore visto che costituiscono una variegata (e colorata) vetrina del modo in cui il pennello magico potrà essere utilizzato nell’economia dell’avventura. Per esempio, per far scivolare il nostro protagonista (un cagnolino che dovremo battezzare) da una parte all’altra dello scenario o, ancora, per illuminare zone buie. Ci sarà anche chi ci metterà alla prova con un compito da veri stilisti chiedendoci di disegnare magliette…
Potremmo continuare, perché col pennello magico ci capiterà pure disegnare delle rotaie su cui far scorrere oggetti, creare piattaforme, far crescere delle piante, liberarci degli ostacoli che bloccano la strada… Ma non vogliamo proseguire oltre con l’aneddotica perché un gioco come Chicory A Colorful Tale va scoperto in prima persona, magari in compagnia di un amico, vista la modalità coop, anche online.
Forte di un impianto stilistico ispirato (e non poteva essere da meno dato che dietro c’è appunto il creatore di Wandersong), di una colonna sonora capace di restarti in testa (le musiche sono di Lena Raine, che ricorderete per Celeste, Minecraft, mentre l’audio design è stato curato da Em Halberstadt e A Shell in the Pit che hanno lavorato a Untitled Goose Game e Night in the Woods), il titolo edito da Finji racchiude senz’altro il meglio che l’attuale panorama Indie riesce a offrire.