Un titolo indie per avvicinarsi a un genere di nicchia
Era dai tempi di Ghost of Tsushima che non bazzicavamo nel Giappone feudale. Con ambizioni grafiche certamente più modeste, ma una immaginario di riferimento altrettanto evoluto eccoci a presentare Castle Morihisa, videogioco disponibile presto su Nintendo Switch e sviluppato dalla realtà indie Smokingbear Studio. Il genere è quello dei deckbuilder, con carte collezionabili da pescare e sfruttare al momento giusto per eliminare un mostro avversario o ripararci da un attacco imminente. Ci sono anche elementi da roguelike, il tutto in una grafica che si ispira ai canoni nipponici e riesce a essere molto convincente.
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Il gameplay di Castle Morihisa è un lungo susseguirsi di battaglie in schermate fisse in cui il nostro eroe – se ne possono scegliere tra quattro differenti classi: si comincia da Onmyoji e dal Monaco – è chiamato a fronteggiare creature e avversari di ogni tipo. Il percorso è a tappe, con una mappa che si svela su una cartina orientale piena di dettagli con fiumi, ponti e villaggi. I combattimenti sono a turni e richiedono un dosaggio attento tra attacco e difesa. Il dinamismo c’è e i combattimenti sono frenetici il giusto grazie a danimazioni cartoon. Si impara alla svelta, senza troppe rigidità.
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Noi che amiamo il Giappone ludico, a cominciare dagli esordi di Nintendo a fine Ottocento guarda caso proprio con i mazzi di carte, ci siamo sentiti subito a nostro agio in un titolo ricco di personaggi e con un bestiario niente male. Nel momento in cui si perde tutto va in malora come nei roguelike, ma non preoccupatevi: Castle Morihisa sa riaccogliervi nel menu principale con altre strade da percorrere. All’inizio le opzioni di eroi Ninja e Samurai sono bloccate e richiedono una progressione nel titolo, garantendone d’altra parte una certa longevità. Assicuriamo infatti che poteri e abilità sono diversi e tutti da scoprire. A un prezzo competitivo sullo store, il videogioco è un buon punto di partenza per approcciarsi a un genere di nicchia.