Può una sola persona creare un videogioco epico che permetta di rivivere le emozioni dell’assalto degli orchi al Fosso di Helm?
Non ce ne vogliano i cultori della trilogia scritta da J. R. R. Tolkien, ma riteniamo che, rispetto al libro, il film riesca a trasmettere decisamente meglio e con maggior intensità la foga, il pathos e il dramma dell’assedio del Fosso di Helm, passaggio cruciale ne Il Signore degli Anelli per arrivare a sconfiggere Saruman, alleato di Sauron, e dimostrare all’Occhio che gli Uomini non erano così rammolliti come credeva. Ecco, la battaglia, così come l’ha riproposta Peter Jackson su pellicola, ha fatto storia: tutto, dalle prime gocce di pioggia al riecheggiare dei suoni dei corni di battaglia, trasmette enfasi e ardore. Insomma, quei frame ci hanno segnato per sempre, tanto che potremmo sciorinarvi qui, a memoria, le battute del film. Ma non lo faremo, tranquilli. Tutto questo, però, per dirvi che siamo rimasti notevolmente sorpresi di essere riusciti a rivivere, almeno in piccolo e con la dovuta scala dimensionale, le medesime battaglie epiche e le stesse strenue resistenze in un giochino sviluppato da un’unica persona, Castle Formers.
La lunga notte vissuta in Castle Formers
Castle Formers è davvero un giochino, modesto tanto per grafica, quanto per contenuti. E poi, come vi dicevamo, è stato sviluppato da un’unica persona, Fernando Araujo. Eppure, nella sua semplicità, nella sua incredibile immediatezza, il titolo prodotto da Ratalaika Games riesce a intrattenere pure per diverse ore.
Il concept è basilare: bisogna resistere a un assedio. Anzi, a più assedi, quotidiani. Il titolo si divide in due fasi: durante il giorno occorre esplorare la mappa di gioco alla ricerca di risorse, soddisfacendo le richieste dei nostri generali, o dei nostri maghi di corte, che per respingere il nemico hanno bisogno delle materie prime per produrre armi e incantesimi.
La notte, invece, bisogna rintanarsi nel proprio maniero, chiudersi il portone alle spalle e sperare che quanto raccolto nelle ore diurne basti a superare la nottata. Sì, perché al calare delle tenebre spunterà un esercito di mostri intenzionato a radere al suolo il castello per divorarne gli occupanti e l’unica cosa che può ostacolarli è appunto la nostra preparazione.
Progredendo col gioco, potremo ampliare i territori esplorabili, mettere le mani su oggetti che ci permetteranno di costruire armi difensive e offensive via via più potenti, ma naturalmente aumenteranno anche l’intensità degli attacchi e le tipologie di nemici: quando inizieranno a comparire i mostri volanti, per esempio, anche nottetempo occorrerà sbrigarsela in prima persona, correndo sui bastioni del castello per aiutare i propri uomini a superare le varie ondate avversarie.
Le notti in Castle Formers durano appena 3 minuti (come le ore di luce) e per arrivare al boss finale dovremo resistere 30 giorni. Sorprende però di constatare quanto possano sembrare eterni 3 minuti quando le forze del nemico sembrano soverchiarci e le difese che pensavamo impenetrabili iniziano a cedere. Anche perché, a ‘sto giro, alla prima luce dell’alba del quinto giorno, sarà inutile guardare a Est…