Il progetto della startup slovacca è ispirato alla lucertola texana che assorbe grandi quantità d’acqua grazie alla sua pelle
Il design può ricordare quello di un vaso per i fiori, ma è una serra ipertecnologica: Biocultivator, concepito nell’ambiente della Università Tecnica di Zvolen, serve a far crescere dei frutti nelle case metropolitane, grazie ad un piccolo ecosistema capace di assorbire l’energia solare e di filtrare acqua. L’idea parte dalla carenza di tempo da destinare al verde domestico nelle grandi città, senza contare che l’impatto estetico della coltivazione di piante da frutto sui terrazzi non è sempre apprezzato nei quartieri residenziali.
Lo sviluppo di una piccola serra, compatibile con l’arredamento contemporaneo, è finalizzato a reinserire la vegetazione nelle metropoli, anche nelle singole abitazioni. Si mira a compensare anche la scarsa quantità di tempo a disposizione per la cura delle piante, perchè si immettono gli arbusti in un ciclo paragonabile a quello cui si assisterebbe nell’ambiente naturale, grazie all’immagazzinamento (e rilascio progressivo) di energia, acqua, luce.
All’università di Zvolen si sono ispirati alle lucertole texane che assorbono l’acqua
Per inusuale che possa apparire, a Biomimicry For Design ci si è ispirati ad una lucertola texana, infatti la serra riesce a catturare l’umidità proprio come la lucertola è in grado di assorbire liquidi attraverso la pelle. Il progetto unisce la qualità che si è soliti associare al giardinaggio con le esigenze dell’arredamento di interni. Inoltre il ‘vaso’ è connesso, e rende possibile monitorare attraverso lo smartphone le condizioni delle piante di casa (ad esempio la quantità d’acqua rilasciata nel terreno).
Il biocultivator funziona come un piccolo ecosistema
Il compost che si trova alla base della struttura della ‘serra’ inscatolata nel vaso (che è protetto da una cupola di vetro) rilascia calore. Nella base del biocultivator è presente del terreno, con dei vermi che rendono continuo il ciclo di fertilizzazione. L’acqua raccolta si concentra nella base, al di sopra del compost (che quindi producendo calore – per l’azione dell’energia solare – riporta verso l’alto e rilascia anche l’umidità).
Biomimicry for Design (B4D) nel 2016 ha vinto il premio della Ray C. Anderson Foundation per la migliore soluzione riguardo al design del prodotto, la cui particolarità è il drastico risparmio di elettricità -grazie alla capacità di immagazzinare l’energia dalla luce del sole. Il team di B4D è formato da: Zuzana Tončíková (CEO), David Lopusek (CTO), Miroslav Kovan (design e visual communication), František Tóth (design e prototyping), Dávid Jurik (design and CAD), Jaroslav Vido (science & research). Tra i partners e gli advisors di B4D ci sono Biomimicry Global Design Challenge; Dif Disruptive Innovation Festival, Big Top Tents, Bioneers, Startup Awards, Eco Sxsw, Biomimicry Institute, The Ray C. Anderson Foundation, UCSan Diego, International Living Future Institute, Vymysli.cz, CropTech.; Centrum Vedecko Technickych Informacii Sr.