Da Robot Squid uno shooter politicamente scorretto con 32 giocatori nell’arena
Il mio bottone è più grande del tuo. L’ex presidente USA, Donald Trump, non ha mai amato il linguaggio diplomatico, neppure quando sedeva alla Casa Bianca. Durante un’intervista ha raccontato il contenuto parecchio macho del dialogo avuto con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, nel quale i due avrebbero duellato cercando di capire chi realmente avesse il bottone (leggi potenza atomica) più grande. Tralasciamo quanto Freud avrebbe potuto divertirsi nell’analizzare questo sfoggio di potenza maschile. Cerchiamo invece di rendere il tutto meno serio possibile, con un videogioco che ha peraltro come protagonisti gli stessi Trump e Kim, con avatar satirici ed esagerati. Big Fat Battle, sviluppato dalla software house indie Robot Squid è uno sparatutto in terza persona disponibile su Steam, nel quale non esiste diplomazia.
Big Fat Battle non ha bisogno di grossi preamboli e butta subito il gamer al centro della battaglia. L’elemento senz’altro distintivo è il character design: troverete alieni, cyborg assassini, Amazzoni spietate, folletti dispettosi e perfino la compianta Regina, armata di intenzioni decisamente poco British.
Le arene di gioco di Big Fat Battle sono sufficientemente ampie per un divertimento in multiplayer senza freni. Le armi variano, da quelle più futuristiche e micidiali, a quelle più tradizionali ma altrettanto letali. In tutto a combattere sul terreno di gioco ci sono 32 giocatori, divisi in due squadre. Mano a mano – il tempo è suddiviso in round – il sistema eliminerà i meno abili per dare spazio ai soldati più competenti.
Big Fat Battle si trova senz’altro a proprio agio nel politicamente scorretto e sa solleticare a dovere la fantasia del cattivone che alberga in ciascuno di noi. Molto più sferzante di un Fortnite, è un prodotto indie intrigante, adatto a chi ama le sfide in multiplayer.