La Polonia, con le sue startup innovative e le sue Academy per giovani talenti si conferma uno dei Paesi più interessanti nello sviluppo di videogiochi
Si fa presto a parlare di sogno americano e intendere un viaggio coast to coast, magari sulla U.S. Route 66, come un’esperienza liberatoria e onirica, fendendo un Paese fondato su diritti universali e che offre continue possibilità. L’America vera, quella profonda, è ben lontana dall’immagine che solitamente le attribuiamo, che è quella dei grandi film di Hollywood o del pensiero liberale newyorkese. Tanto più, era estremamente diversa sul finire degli Anni’60, periodo in cui Warsaw Film School Video Game & Film Production Studio ha deciso di ambientare il suo interessante punta e clicca: Best Month Ever!, una storia capace di appassionare e persino commuovere.
Sarà davvero il nostro Best Month Ever!?
L’America non è esattamente un letto di rose o quel Paese del Bengodi che ci siamo sempre, erroneamente, raffigurati. L’ex presidente Donald Trump ha fatto di tutto per farcelo capire e il rancore e la rabbia sociale esplosi con l’assalto al Congresso dello scorso anno lo ha ben testimoniato. Figurarsi come potesse essere nel 1969, per una mamma single, con un bimbo mulatto al seguito e un tessuto sociale corroso dalla guerra del Vietnam.
Sono questi gli ingredienti dell’opera polacca edita da Klabater che, in diversi momenti, pare la versione videoludica dei dipinti che trasudavano solitudine e malinconia di Edward Hopper, artista visionario che scompariva proprio in quegli anni. Best Month Ever! è un continuo pugno nello stomaco utile a ricordarci quanto possa essere cattiva e marcia la società. Non a caso, ci ritroveremo ad avere a che fare pure con il KKK e il suo insensato odio razziale cieco e rabbioso.
L’America proposta in Best Month Ever! è un luogo inospitale e violento: ogni tappa del viaggio può essere l’ultima, anche un incontro fortuito può tramutarsi in un incubo e concludersi con un girotondo di pistole puntate in faccia. Da questo punto di vista, ricorda un altro videogioco uscito in tempi recenti: Road 96 (qui la nostra recensione), sebbene in quel caso l’opera fosse ambientata in un futuro prossimo distopico, mentre i fatti alla base del videogioco polacco sono tutti veri e documentati.
Su tutto ciò è stato edificato un punta e clicca solido e convincente, quasi una visual novel con una buona dose di interattività, dato che ogni azione cambierà la storia e influirà sul finale che vedrete alla conclusione dell’avventura (sono 9 in tutto). Sono tre i parametri che potremo influenzare con le nostre scelte: Rettitudine, Sicurezza e Relazioni. Determineremo non solo le sorti di Louise e del figlio Mitch, ma anche che tipo di adulto sarà il bimbetto quando sarà cresciuto.
Quando si è piccoli, tutti i viaggi con la mamma, anche quelli più difficili e penosi, sono sempre belli, ma dovrete impegnarvi affinché queste quattro settimane possano essere davvero il mese migliore mai vissuto da un bambino di 8 anni. Anche per questo, al netto di qualche sbavatura a livello tecnico e di alcune sequenze un po’ noiosette, Best Month Ever! è indubbiamente un videogioco che dovreste assolutamente provare.