Ne avete piene le scatole degli epigoni dei Pokémon? Ecco una piccola novità
Abbiamo già avuto modo di conoscere le capacità di questi avengers. Amano farsi chiamare così gli sviluppatori indie tedeschi di rokaplay. E, dobbiamo ammetterlo, è sensato sentirsi supereroi quando si affronta il mercato videoludico sfidando niente poco di meno che i campioni su piazza. Infatti lo hanno fatto con Castaway Paradise, titolo che emula l’esperienza rilassante di Animal Crossing su Nintendo Switch. Stesso discorso per Beasties, nome che potrebbe subito suggerirvi a che tipo di universo videoludico andiamo incontro. Ovviamente: i Pokémon. Lo anticipiamo subito: in nessuno di questi casi, la software house indie è riuscita ad aggiungere un’esperienza che vorremmo subito inserita in una patch dei titoli tripla A.
Beasties parte con una storia prevedibile e già sentita: gli umani e i mostriciattoli vivevano in pace e armonia in un mondo gioioso stile pubblicità delle merendine. Fino a che, guarda caso, non succede qualcosa che costringe il protagonista a venire a capo di una misteriosa scomparsa. Il suo viaggio ha inizio con un veloce tutorial e i primi passi in una zona selvaggia, dove lo attendono combattimenti decisamente insoliti per chi non soltanto ha platinato i titoli Pokémon, ma si è anche divertito avviando epigoni più o meno riusciti delle creature ideate dal genio giapponese di Satoshi Tajiri.
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Il primo impatto con Beasties è stato però positivo anzitutto per la cura grafica adottata dagli sviluppatori. Il mondo è estremamente dettagliato, con un’attenzione brillante sia alla varietà dei colori sia alla dinamicità dell’ambiente. Il nostro protagonista non è un avatar come potreste aspettarvi: qui rokaplay si è forse ispirato al genere delle carte collezionabili, dal momento che ogni personaggio del videogioco cammina e combatte come una tessera animata.
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L’effetto finale è forse un filo naïf, con la nostra carta che saltella sui prati. Tutto però ottiene senso non appena scopriamo come avvengono i combattimenti. Combinare gemme, bolle o dolci in base ai colori per ottenere più punti possibili ricorderà a ciascun lettore almeno una killer app. Da Puzzle Bobble a Candy Crush, gli esempi si sprecano. Beasties, in questo caso, ha il merito di proporre un sentiero decisamente alternativo a quello già calpestato dalle versioni cartacarbone dei Pokémon. Combattimenti sì a turni, ma con sfide cromatiche.
Più combinazioni orizzontali e verticali (non diagonali, un vero peccato) riusciremo a infilare e più danni infliggeremo ai nemici. Con un roster di vari animaletti, procediamo in un mondo non propriamente esteso, completando piccole missioni che ci conducono fino ai titoli di coda. Beasties, purtroppo, pecca sulla densità dell’esperienza. A meno che non vogliate esplorare e potenziare fino all’estremo le vostre creature, raggiungerete la fine in una manciata di ore. Detto questo, è senz’altro un RPG alla portata di molti casual gamer, magari alla ricerca di prodotti leggeri e poco impegnati.