Mappe diverse ogni volta, labirinti da esplorare. Un indie che vi porterà indietro nel tempo
Se siete attratti dal mondo di Minecraft, vi piacciono i giochi di ruolo e in generale la pixel art di un tempo, allora Barony può essere un intrigante diversivo per la coda estiva (già, siamo quasi al giro di boa di agosto). Disponibile prima su PC e ora anche su Nintendo Switch, siamo di fronte a un roguelike in prima persona nel quale la storia è un banale diversivo per mettere il gamer all’interno di dungeon molto fitti dove dovrà raccogliere risorse, combattere e sconfiggere il male.
Sviluppato da Turning Wheel, il titolo è disponibile soltanto in inglese, ma i dialoghi e le informazioni da leggere non vi sommergeranno. La cosa importante da fare è invece imparare tutte le meccaniche per armarsi, proteggersi con uno scudo quando si è sotto attacco e sbloccare i portali per procedere. Con gli stick orientarsi è molto comodo, e premendo quello sinistro ruoterete su voi stessi di 180 gradi per cambiare direzione in un istante.
Perché dovrebbe servirvi? Diciamo che Barony è un videogioco in cui dovrete esplorare dungeon ricreati in maniera procedurale, dove non avrete possibilità alcuna di orientarvi. In una stanza potreste trovare un terribile nemico e, di fronte ai suoi colpi, la velocità è tutto. Purtroppo il combat system non è immediato e risulta spesso frustrante subire troppi danni mentre si cerca di bucare la difesa avversaria.
A livello grafico Barony è un titolo d’altri tempi e, con questo attributo, intendiamo fargli uno scrosciante complimento. Gli oggetti, gli sprite degli avversari e le ambientazioni ci immergono subito in un mondo pixeloso pieno di possibilità.
Barony non è certamente un titolo per tutti. I ritmi sono mediamente più lenti e l’azione vera e proprio è intervallata da momenti di esplorazione e backtracking. Detto questo, chi ha intenzione di rivivere un’esperienza vintage ne rimarrà sicuramente soddisfatto.