Da una startup innovativa finlandese un videogame che a suo modo ha già fatto storia
Svolazzano ormai da quasi otto anni i buffi e sgraziati polletti di Frogmind, startup innovativa di Helsinki, Finlandia, fondata proprio pochi mesi prima del debutto del titolo originale su iPad. All’epoca, a differenza di oggi, la trasposizione da mobile a console da salotto era tutto fuorché automatica e, quando un videogioco nato altrove si trasferiva su postazioni ritenute “hardcore”, era perché aveva qualcosa da dire a una platea molto più smaliziata e magari pure qualcosa da insegnare alle software house di lungo corso. Dopo essere arrivati su PlayStation 3, Xbox One, Wii U, e PlayStation Vita, i buffi e caracollanti volatili finlandesi svolazzano ora su Switch e PS4. Vediamo allora se, dopo tutto questo tempo, BADLAND Game of the Year Edition riesce ancora a spiccare il volo…
Alla (ri)scoperta di BADLAND Game of the Year Edition
C’è in giro davvero qualcuno che non conosce il gameplay di BADLAND Game of the Year Edition? Riesce difficile a crederlo, perché oltre a essere in giro da circa una decade, i pennuti finlandesi sono stati scaricatissimi su ogni console abbiano deciso di planare. Il gameplay è presto detto: si dovrà controllare un buffo essere che non ha troppa dimestichezza col volo (per questo qui li chiamiamo spesso ‘polli’) e aiutarlo ad attraversare una lunga serie di livelli a scrolling forzato dalla difficoltà crescente.
Tutto qui? Sì e no, perché a impreziosire la formula ci pensano svariati tipi di power up che arriveranno a sovvertire le regole della fisica e persino la possibilità di ammantarsi di un esercito di cloni, con l’obiettivo di portare in salvo quanti più membri del proprio stormo (fa molto Lemmings, qualcuno lo ricorda ancora?), senza comunque battere ciglio quando, per necessità, vi sarà chiesto di sacrificarne diversi, se non tutti, in modo da salvare le penne almeno a uno.
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BADLAND Game of the Year Edition è così. È cinismo allo stato puro. Il nome del gioco stesso rivela che non sarà una scampagnata, ma che attraverseremo terre selvagge, brulicanti di strani esseri metallici che sembrano essersi improvvisamente destati col solo obiettivo di divorare tutto ciò che è naturale e non artificiale, incluse le nostre buffe creature, perennemente in balia dei pericoli, delle correnti e dello scrolling automatico, che accelererà col progredire dei livelli e della giornata, una marcia svolazzante, rimbalzante, claudicante dall’alba alla notte fonda.
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BADLAND Game of the Year Edition oltre al gioco base porta in dote le generose espansioni uscite successivamente al lancio originale, ovvero Day II, Daydream, Doomsday e le aggiunte di un comparto multiplayer in locale cooperativo e competitivo utili ad allungare notevolmente il brodo rispetto all’offerta del debutto, nell’ormai lontano 2013.
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Non è stato questo titolo a introdurre la tecnica estetica delle silhouette in controluce (nel 2010 c’erano livelli affini in Donkey Kong Country Returns per Nintendo Wii), ma certamente contribuì a diffonderla (nei ‘leggi anche’ diversi Indie che se ne avvalgono), permettendole di toccare vette oniriche e trasognate, molto poetiche e capaci di sorprendere, per quanto il titolo sia talmente frenetico che difficilmente possono essere godute appieno. Ma la domanda è: BADLAND Game of the Year Edition diverte oggi come allora? Noi diciamo di sì, soprattutto in multiplayer, dove con gli amici giusti ci si può sacrificare per il bene comune, spingendo il proprio alleato lontano da una trappola e verso la fine del livello o iniziare una feroce battaglia fatta di carambole non volute e dall’esito indefinito. Non tutti i livelli sono ancora sorprendenti, ma diverse trovate risultano sempreverdi.