Debutta su Nintendo Switch un titolo assolutamente fuori di testa che vede scosciatissime soldatesse volare a pelo d’acqua sull’oceano
Dalla giapponese Idea Factory arriva anche su Nintendo Switch (dopo essere già uscito su PlayStation 4 e Microsoft Windows) Azur Lane Crosswave che trae le proprie origini dai gacha game per mobile, di cui costituisce uno spin off a tutti gli effetti, nel tentativo di dare contesto, trama, ragion d’essere a scosciatissime eroine dalle forme tondeggianti e gli occhioni da cerbiatto. Non sappiamo perché ma i gacha game, ovvero giochi nei quali si investe valuta virtuale per ottenere premi altrettanto virtuali, in genere sono pieni di eroine vestite in modi improbabili, quasi sempre mezze nude, intente a impugnare fucili, mitragliatori e bazooka grossì così.
Sulla base di queste semplici raffigurazioni, gli sviluppatori hanno provato a impalcare un gioco a sé stante che altri non è che una versione 3D di quell’Azur Lane ideato dagli sviluppatori cinesi Shanghai Manjuu e Xiamen Yongshi, rilasciato nel 2017 per i sistemi operativi iOS e Android. E il risultato è quanto mai straniante. Al pari dell’originale, si controllano delle soldatesse della marina militare in grado di volare a pelo d’acqua lungo i sette mari con il solo obiettivo di distruggere qualsiasi corazzata si pari loro davanti.
Azur Lane Crosswave a tratti sembra una semplice conversione dell’originale, non solo perché l’azione, indiavolata, è quella degli shot’em up d’annata, ma anche perché tutte le missioni durano appena 120 secondi.
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Particolare, questo, che nel titolo per cellulare aveva un suo senso, mentre su Nintendo Switch, PC o PlayStation 4 tende a comprimere troppo l’esperienza (quindi, se pensate di acquistarlo per Switch, sappiate che si sposa molto con la natura portatile della console e può essere utilmente giocato mentre si è sul bus o nella sala d’aspetto del dentista).
Le eroine sono tante, tantissime, e di fatto si avanza col gioco al solo fine di sbloccarle. Tutte pescano a piene mani dal trash della cultura pop nippo-cinese: alcune vestono alla marinara come studentesse liceali, altre impugnano katane… Ma a conti fatti i personaggi sono riassumibili in appena tre modelli differenti, diversificati per armi e approccio alla battaglia, che si ripetono, dando vita a un buon numero di cloni. Quindi le si sblocca più per ammirarne le forme che per reali finalità ludiche.
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In compenso, le battaglie navali di Azur Lane Crosswave sono davvero divertenti e frenetiche. La degna trasposizione in un mondo tridimensionale di quanto visto nell’originale, con in più il vantaggio della terza dimensione che permette di eseguire strafe realmente avvincenti tra laser, proiettili e bombe nemiche mentre tutt’attorno il mondo esplode e collassa, le onde si ingrossano e l’azione si fa via via più concitata.
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I fan sella saga, o dei prodotti orientaleggianti, saranno inoltre contenti di sapere che ogni missione è alleggerita dai dialoghi tipicamente senza senso classici di manga e anime a sfondo adolescenziali, con le immancabili trovate pruriginose e, ovviamente, le occasioni nelle quali le eroine si lasceranno andare a doppi sensi maliziosetti. Tutti gli altri videogiocatori, però, potrebbero faticare nella comprensione di uno shot’em up concettualmente molto vecchio e troppo arcade, a metà tra la ripetitività del cabinato da sala giochi e il “giochino” per smartphone, con una profondità inversamente proporzionale alla prosperosità delle eroine su schermo. Insomma, non per tutti i palati.