Un gruppo di studenti capitanato dal veterano Hervé Bonin, co-creatore di Life is Strange ci costringe a peregrinare penosamente in un mondo post apocalittico
Il progetto di un gruppo di studenti che diventa un videogioco a tutto tondo. Non capita spesso. Certo, i ragazzi in questione hanno potuto sfruttare i consigli di un mentore d’eccezione, Hervé Bonin, co-creatore di Life is Strange (qui la nostra recensione di Life is Strange True Colors) e sono stati affiancati da Nameless XIII, startup innovativa di Tolosa composta da sei persone più, appunto, Bonin, che l’ha fondata. Il risultato dei loro sforzi è Ashwalkers, disponibile su PC, via Steam e, da poche ore, su Nintendo Switch.
Se avete giocato a This War of Mine (qui la recensione), titolo di 11 bit studios, startup innovativa polacca, non tarderete a identificare schemi ludici già noti: si comanda un team di sopravvissuti, ciascuno con le proprie peculiarità, le proprie abilità, statistiche e i propri difetti. Assieme, più o meno, si bilanciano, quando iniziano a mancare alcuni membri, invece, sorgono i problemi.
Un mondo squassato da due secoli di disastri di ogni tipo è un mondo altamente inospitale: ogni cosa è una minaccia potenzialmente letale per gli ultimi esponenti della razza umana, dalla fame alla sete, passando per le temperature proibitive. E poi ci sono gli animali, mutati in forme altamente ferine e mostruose, per non parlare dei fulmini e delle piogge acide.
Starà a voi compiere continuamente le scelte per fare arrivare il vostro gruppo a una delle ultime cupole dove, pare, ciò che resta dell’umanità si è rifugiato. Scelte di ogni tipo, scelte cruciali per la sopravvivenza di tutti, anche quando si tratta di sacrificare qualcuno. Dovrete decidere chi spedire a cercare materie prime, che è il compito più gravoso, sia perché consuma stamina, sia perché espone l’esploratore a minacce di tutti i tipi; ma dovrete anche decidere chi resta al campo base a sollevare il morale agli altri e chi invece dovrà semplicemente riposare perché stremato da peripezie passate.
In un mondo ideale sarebbe possibile assegnare i compiti in base alle caratteristiche psicofisiche di ciascun personaggio: i più forti al fronte, gli altri al campo base. Ma un mondo infernale come quello in cui peregrineremo penosamente non ha nulla di ideale e allora ben presto gli imprevisti ci costringeranno a fare di necessità virtù. Il nostro gruppo è capitanato da Petra, segue Sing, il più forte, Nadir, l’esploratore e Kali, il più scaltro. Ciascuno ha un diverso livello di salute, stamina e dimensioni dell’inventario.
Sono tante le variabili in campo, e questo fa sì che Ashwalkers sia altamente rigiocabile, perché a seconda dei personaggi che sopravvivranno, delle scelte compiute al campo base o nei dialoghi, la storia – ben scritta – prenderà diramazioni differenti, fino a sfociare in uno dei 34 epiloghi. Un po’ lento, forse, specie nei dialoghi, ma coinvolgente e forte di una grafica d’impatto.