Una piccola startup indonesiana si mette in scia alla Leggenda di Zelda, saga prestigiosa del mondo dei videogiochi
Inutile ribadire l’influenza che una serie come The Legend of Zelda può avere avuto non solo su milioni di videogiocatori, ma anche su migliaia di sviluppatori. Soltanto negli ultimi due anni abbiamo recensito almeno una decina di titoli indipendenti, sviluppati da startup innovative, che hanno tentato di rivaleggiare con il capolavoro Nintendo e i risultati sono stati altalenanti. L’ultimo recensito, in ordine di tempo, era stato Ocean’s Heart firmato Nordcurrent. Final Sword Definitive Edition (qui la nostra recensione) da Zelda aveva perfino preso le musiche, tanto che ha dovuto sostituirle in fretta è furia per non incorrere in seri guai legali. Resta comunque un dolore atroce, tanto alla vista, quanto per il nostro ego videoludico. Stategli lontano. È andata meglio a Oceanhorn 2 (qui la nostra recensione), che ha deciso di scopiazzare un capitolo in particolare, almeno per lo stile grafico, cioé Skyward Sword (che nel frattempo è arrivato su Switch, come The Legend of Zelda Skyward Sword HD ). Non male, ma il titolo originale resta su altri livelli. Rogue Heroes: Ruins of Tasos (qui la recensione) si è invece ispirato allo spin-off multiplayer Zelda: Four Swords Adventures, ma è sicuramente andata meglio a Ary and the Secret of Seasons (lo abbiamo testato qui) che, nonostante i limiti, ha saputo divertirci. Bocciato su tutta la linea, invece, il noiosissimo Windbound (lo abbiamo recensito qui). Pure diversi team italiani si sono cimentati nell’impresa: da un lato abbiamo Baldo: The Guardian Owls (qui la recensione), che non si è rivelato proprio all’altezza delle aspettative, ma è senz’altro tra i cloni che sono riusciti a distinguersi, dall’altro Racoonie (qui l’anteprima), un titolo tuttora in via di sviluppo che speriamo possa far parlare bene di sé. E oggi tocca all’indonesiano Anuchard provare a emergere dalla massa…
Scampanando a tutto spiano in Anuchard
Sviluppato dalla startup indonesiana stellar-Ø o stellarNull, che si compone appena di sei/sette talenti, Anuchard affonda la propria ragion d’essere nel desiderio di imitare la prestigiosa saga Nintendo. Tutto, dalla sinossi, che chiama in causa antiche isole volanti, guardiani assopiti, dungeon in cui alberga un male mai domo e prescelti in grado di impugnare un’arma magica, al comparto grafico, fino ad arrivare alla visuale isometrica, strizza l’occhio ai capitoli SNES, GB, GBA, DS e 3DS della Leggenda di Zelda.
Al posto di Link, qui si impersona una Prescelta, al posto della Master Sword, si impugna una… campana (?!), la Audros Bell, che la nostra eroina usa più come se fosse una mazza da baseball per saccagnare nemici e accanirsi su cristalli e interruttori, che costituiscono quegli enigmi che costelleranno i dungeon da esplorare per risvegliare i guardiani. Anche le boss battle, ovviamente, chiamano in causa la Audros Bell e i due attacchi – di diversa intensità – effettuabili, creando dinamiche da gioco del tennis che i fan sella saga di Zelda ben conoscono.
Insomma, Anuchard non innova la formula degli Zelda più classici e nemmeno sembra avere questo obiettivo, limitandosi ad assicurarsi di riuscire a restare nella scia della colossale serie Nintendo. Ci riesce? Compatibilmente col frutto del lavoro svolto da un team di sole sei-sette persone, piuttosto bene. Non è memorabile, non aggiunge caratteristiche che lo rendono unico, ma rappresenta un buon action RPG colorato, ironico, zeppo di enigmi stuzzicanti e di boss sfidanti.