Facciamo un tuffo nel passato dei videogiochi. Riecco un esemplare da cabinato
Gli anni Novanta hanno sfornato una quantità notevole di sparatutto, al punto che ancora oggi da là si pesca per prendere ispirazione o spolverare antiche glorie. Il genere a scorrimento ha messo i gamer a bordo dei più svariati mezzi da combattimento, per sessioni frenetiche dai cabinati al PC. Nel 1992 Andro Dunos era stato pubblicato da SNK e senz’altro alcuni di voi se lo ricorderanno. Trent’anni dopo, in un momento peraltro molto importante per l’esplorazione spaziale, siamo qui a parlarvi del seguito, Andro Dunos II, sviluppato dalla software house indie francese PixelHeart, parecchio affezionata al retro gaming. L’abbiamo provato sulla next gen di Xbox.
Per tradizione, gli sparatutto a scorrimento orizzontale non poggiano su una storia di spessore. Nella fattispecie, Andro Dunos II parte con la prevedibile invasione aliena e la chiamata alle armi per proteggere il pianeta. A bordo di una navicella spaziale dovremo sconfiggere le truppe nemiche, scivolando sulla schermata in ogni direzione, senza mai un attimo di pausa. La tattica in fin dei conti non cambia mai se si vuole sopravvivere.
Leggi anche: Wildcat Gun Machine, su Xbox l’opera prima di una startup australiana
Yellow Cherry è il nome della nostra navicella, la stessa comparsa nel titolo dei primi anni ’90. Se cercate una grafica retro, pure sulla next gen per un tuffo nel passato, Andro Dunos II è un titolo che è rimasto fedele alla tradizione. Purtroppo l’operazione si è esaurita in un omaggio, senza arricchire il menu con altre novità. Si spara come sempre a raffica e si potenziano le armi nel corso delle missioni, affrontando tutti i boss di fine livello. Chi ha vissuto quell’epoca riassaporerà il piacere di aver di fronte un titolo decisamente da cabinato, con la gioia di non dover cacciare una moneta a ogni game over. I più giovani, d’altra parte, potranno fare un veloce ripasso. In qualche decennio è cambiato davvero il mondo.