Tre ore di maratona online con top manager e visionari che hanno immaginato il mondo che verrà
Il transumanesimo, le nuove tecnologie, le sfide del futuro, la musica a distanza, lo smartworking, la sostenibilità e un nuovo modo di andare in vacanza.
Sono alcuni degli argomenti affrontati durante “Dialoghi Ribelli – Verso N-Conference 2021”, l’evento parte del palinsesto della Milano Digital Week promosso da Ninja Academy, spin-off di N-Conference il Business Visionary Show di Ninja che si svolgerà nella primavera del 2021.
Sul palco virtuale di Ninja, Mirko Pallera, founder & Ceo Ninja e Direttore Scientifico di Ninja Academy, la scuola di marketing che sta rivoluzionando l’alta formazione professionale rendendola accessibile e democratica (oltre 80.000 professionisti formati) ha dialogato con Marco Attisani, founder di Watly, Quang Ngo Dinh, VP Consumer Market Tim, Roberto Ciacci Marketing Director di Robintur S.p.A., Mirco Pasqualini VP Strategic and Innovation Design, Enea Roveda Group Ceo Lifegate, Domenico Romano Marketing Manager Aw-Lab, Guido Stratta Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel, e Fabio Zaffagnini di Rockin’1000.
“Il Coronavirus non deve essere un freno – spiega Mirko Pallera, Ceo e fondatore Ninja – Come in ogni crisi occorre trovare la chiave per uscirne più forti e rafforzati. In tre ore abbiamo dato spazio a grandi personaggi del mondo del business che hanno raccolto la sfida della pandemia e hanno alzato lo sguardo sfruttando il momento senza soccombere. L’obiettivo è di raccontare storie, aprire confronti e dare spazio a riflessioni serie e concrete sul nostro oggi, ma soprattutto sul futuro che è qui, adesso”.
Ed è così che Marco Attisani, alla guida di Watly, startup impegnata a garantire acqua, energia e connessione ai paesi del terzo mondo, ha parlato di trasumanesimo e ha spronato i manager ad essere “audaci”.
“Il transumanesimo è una tecno filosofia che prevede l’evoluzione dell’essere umano grazie all’implementazione tecnologica – spiega Marco Attisani – Le tecnologie non devono essere utilizzate come arma di controllo ma devono essere studiate, capite perché solo così salveranno il mondo”.
“In questi mesi la tecnologia ha dato sicuramente un forte impulso al processo di digitalizzazione del Paese, innescando significativi cambiamenti che, se gestiti adeguatamente, potranno creare valore – afferma Quang Ngo Dinh, VP Consumer Market TIM –. Grazie alle nostra rete, sia fissa che mobile, i nostri figli hanno potuto continuare a studiare, le aziende hanno dato continuità alle proprie attività e tutti noi siamo riusciti a restare in contatto con i nostri cari e con il mondo esterno. Insomma, l’emergenza ci ha fatto rendere conto di quanto la digitalizzazione sia un bene primario: per la ripartenza ci aspettiamo che tecnologia e la connettività si affermino tra le priorità per uscire dall’emergenza velocemente e più forti”.
Fabio Zaffagnini, Founder Rockin ‘1000 ha raccontato il progetto “Together we can” di Aperol: 1200 musicisti hanno suonato a distanza a favore di una raccolta fondi per la protezione civile: “Entrare nelle case per riuscire a fare musica rappresenta di questo periodo la voglia di coesione sociale – sostiene Zaffagnini – La musica è sempre stata una forma di evasione e come tale ha scatenato un processo di umanizzazione. Il progresso tecnologico ha salvato le persone malate e la musica ha salvato tutti gli altri. Il digitale è stato utilizzato come mezzo di diffusione, non come un fenomeno fine a se stesso.”
Secondo Enea Roveda, Group Ceo Lifegate “la pandemia ci ha uniti e ci ha fatto prendere più consapevolezza degli aspetti sociali e ambientali. Gli eventi come questo portano a due fasi: la prima emozionale e la seconda di ragionamento secondo le scelte quotidiane che entrano a far parte della vita delle persone. La crescita dell’interesse verso la sostenibilità – evidenzia Roveda – è aumentata dal 2015 che era del 43% fino al 72% di oggi. Questo ha comportato un cambio di rotta delle aziende che si sono accorte dell’attenzione degli italiani sul versante della sostenibilità e gli aspetti sociali e ambientali.”
Di design ha parlato Mirco Pasqualini, VP Strategic and Innovation Design. “E’ necessario pensare al design come una prospettiva per comprendere meglio come sviluppare il business – spiega -. Da questo si evince che in piena emergenza c’è stata un’accelerazione di alcuni cambiamenti che erano già in atto e una crescita più veloce delle abitudini”.
“Dovremo abituarci al fatto che la situazione sia cronica e rivedere tutto ciò che ci appartiene, accelerando nuove tendenze e cambiare in maniera radicale il nostro modo di fare turismo – sostiene Roberto Ciacci, Marketing Director di Robintur S.p.A- Il settore del turismo è inevitabilmente uno dei più colpiti in Italia, con il meno 55 % , ma stiamo cercando di fare il possibile per affrontare la situazione e far fronte alle difficoltà”. Ciacci ha poi raccontato che in base a un sondaggio effettuato tra i clienti di Robintur la destinazione privilegiata per le vacanze quest’anno sarà l’Italia. UN dato positivo e interessante sul quale puntare. “Spero che gli italiani tengano all’Italia e che ne valorizzino l’industria”, conclude.
Domenico Romano di Aw-Lab è un ribelle del retail. “Il covid 19 ha solo accelerato la crisi di traffico negli store fisici già in corso nel mondo del retail. Gli scenari che si presentano a noi operatori del settore sono completamente nuovi – evidenzia Romano – L’innovazione è indispensabile. Innovazione nei business model, nei processi di vendita, nel marketing e soprattutto nella relazione col cliente. Le nuove frontiere del mondo “phygitale” saranno enormi oceani blu da esplorare dove l’aspetto umano, il mondo degli atomi si mescolerà con le potenzialità della tecnologia, il mondo dei bit, per disegnare un nuovo futuro. A noi il compito di renderlo sostenibile.”
Molti gli aspetti positivi legati al lockdown evidenziati dai relatori, in particolare da Guido Stratta, Direttore sviluppo, training, recruiting & people caring Gruppo Enel.
“L’emergenza ci ha fatto reagire davanti alla paura, facendoci diventare ‘digilogici’, sfruttando il digitale al meglio delle potenzialità- sottoliena – 30.000 impiegati in Enel hanno lavorato in totale smart working in questi mesi: la gerarchia, spesso sentenziata dalle riunioni fisiche in ufficio, è sparita, in quanto le idee buone non la necessitano. Vi è stato un maggiore rispetto del tempo ed è emersa la consapevolezza di vivere nel mondo della liquidità. In Enel, quando la situazione sarà stabile, sarà l’individuo ad essere il protagonista del rientro. Dobbiamo contribuire a far fare alle persone le cose migliori che sono in grado di fare, non si ripartirà mai da soli”.
Dialoghi, confronti, esperienze e testimonianze per guardare al futuro con ottimismo, capirne la direzione e seguirla con consapevolezza e determinazione.