Nelle sale del Museo Nazionale Leonardo Da Vinci di Milano torna dopo 40 anni il cinema. Grazie alla collaborazione con Rai Cinema, per consentire al pubblico di provare la realtà virtuale
Per 40 anni al museo si è andati (anche) al cinema: negli anni ’50 del secolo scorso tra le sale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano ce n’era anche una dove si poteva godere di una ricca programmazione documentaristica (la prima luce fu dedicata al lavoro di un esordiente Folco Quilici), mescolata a pellicole tradizionali, garantendo al museo un ruolo in città che fino agli anni ’80 andava oltre la sola divulgazione scientifica. La tradizione è rinata: dal prossimo fine settimana, il Museo tornerà ad avere una sala cinematografica. Questa volta però, grazie a una partnership stretta con Rai Cinema, sarà in tutto e per tutto una sala all’avanguardia: i visitatori potranno prenotare un’ora di realtà virtuale, spaziando tra documentari e altri titoli di ogni genere, con l’obiettivo dichiarato di mettere il pubblico a contatto con lo stato dell’arte della settima arte.
Avamposto per l’innovazione
Nella nascita di questo nuovo spazio e di questa nuova offerta c’è una convergenza naturale tra due visioni: quella del Museo Nazionale, che punta ovviamente ad arricchire la propria offerta e ad aggiornare il bagaglio di iniziative che mette a disposizione del suo pubblico. E poi c’è Rai Cinema, che incarna ormai appieno un doppio ruolo: quello di produttore cinematografico impegnato nella coltivazione dei talenti italiani, e allo stesso tempo di esploratrice di nuovi strumenti di espressione che possano costituire oggi e domani la frontiera di questo mezzo di comunicazione.
Partiamo dal Museo Nazionale: la struttura milanese è da molti anni pienamente consapevole della sua posizione come presidio culturale che deve continuamente aggiornarsi per continuare ad attirare l’attenzione e la curiosità del pubblico e far conoscere appieno il suo patrimonio. Per questo negli ultimi 30 anni ha continuato a stare al passo delle tecnologie: dotandosi di un sito agli albori del World Wide Web, di un fablab all’interno della struttura (che non si limita unicamente alle stampanti 3D: c’è molto altro), nominando un responsabile per gaming & digital interactivity della struttura. Proprio a lui, Luca Roncella, è toccato il compito di raccontare come si articolerà questa nuova offerta.
“È un piacere iniziare con Rai Cinema una collaborazione che si inserisce in modo naturale nell’offerta culturale di attività digitali proposte dal Museo al suo pubblico, allargando allo stesso tempo lo sguardo verso il mondo del cinema. Con questo nuovo programma daremo spazio – e voce – alle migliori produzioni nazionali e internazionali e ai più innovativi autori e creator che stanno sperimentando linguaggi innovativi per raccontare la scienza, la tecnologia e la società in un modo totalmente inaspettato” ha spiegato alla stampa nel corso della conferenza di presentazione. A questo si unirà, a seconda delle opere in programmazione, anche un programma di visite guidate a specifici settori del museo che possano amplificare l’esperienza.
Si partirà da tre titoli in programmazione, già dal prossimo weekend (12 e 13 febbraio), con sei spettacoli quotidiani disponibili su prenotazione per otto spettatori e compresi nel prezzo del biglietto del museo. Ciascuno spettacolo avrà la durata di un’ora, e permetterà di visionare tutte e tre le opere disponibili in questo esordio: Being an astronaut, racconto in prima persona sulla vita degli occupanti della Stazione Spaziale Internazionale; Happy Birthday, cortometraggio che si occupa di un’emergenza sociale in ascesa anche in Italia, quella dei giovani che si isolano in casa (anche noti come hikikomori) e che vanta una colonna sonora composta da Achille Lauro; infine, il più recente Vulcano: opera del regista Omar Rashid in anteprima proprio qui al Museo Nazionale, che trasporta lo spettatore sulle pendici di un vulcano islandese risvegliatosi dopo 800 anni e che può contare anche sulla voce narrante di Valentina Lodovini.
La collaborazione con Rai Cinema
Del percorso di Rai Cinema verso il VR e altre frontiere della cinematografia avevamo già parlato su queste pagine: l’obiettivo evidente di questo impegno è di maturare in tempi brevi una competenza e un’esperienza uniche con questi mezzi di espressione, che oggi costituiscono strumenti da pionieri ma che in futuro saranno sempre più alla portata di una grande fetta di popolazione. A oggi il principale ostacolo all’adozione di massa è stato soprattutto il costo delle soluzioni commerciali rapportato alle effettive prestazioni: ma nei prossimi anni questo scostamento tenderà ad assottigliarsi, grazie al progresso tecnico e al calo fisiologico dei prezzi.
Non stupisce quindi che Carlo Rodomonti, responsabile marketing strategico e digital di Rai Cinema, colga l’occasione proprio per anticipare che l’azienda sbarcherà presto su altre piattaforme digitali oltre quelle già presidiate (tra le più interessanti c’è senz’altro la prossima versione della maschera VR di Sony per la PlayStation 5): nel presente, questa collaborazione con Museo Nazionale (che segue quella con il Museo del Cinema di Torino) testimonia altresì la volontà di contribuire allo sviluppo di nuovi linguaggi da parte dei creator italiani, spaziando dal documentario alla fiction, sostenendo concretamente l’industria creativa italiana e unendo a questo la vocazione di servizio pubblico della Rai.
L’opera inedita presentata al Museo Nazionale, Vulcano di Omar Rashid (una produzione Gold, Valmyn Distribution e appunto Rai Cinema) testimonia proprio questo impegno: come racconta lo stesso regista, la sua proposta di volare in Islanda per filmare l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall è stata accolta con entusiasmo da Rai Cinema. Il risultato finale, che beneficia come detto anche della voce narrante di Valentina Lodovini, è un perfetto esempio di cosa si possa fare oggi con VR: in questo caso parliamo di una esperienza immersiva che consente di beneficiare di un punto di vista unico su un evento naturale (oggi non è più possibile avvicinarsi tanto al vulcano, ancora in attività, per motivi di sicurezza).
Come andare al cinema in VR
Tutte le informazioni aggiornate sulla programmazione e le modalità di partecipazione alle nuove attività, sono disponibili sul sito ufficiale del Museo della Scienza: come detto si comincia il 12 febbraio, e l’attività VR andrà prenotata quando si acquista il biglietto online. Consigliato portare da casa un paio di auricolari classici, quelli con jack da 3,5mm per capirci: andranno collegati al visore che viene fornito, completamente igienizzato prima di ogni utilizzo, così da fruire al meglio dell’esperienza VR.
Il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci è a Milano: si raggiunge comodamente con la metropolitana, fermata Sant’Ambrogio.