Dal Sud America un roguelike che presenta un gameplay esotico e stuzzicante
La passione per i videogiochi unisce persone di tutto il mondo. Prima dell’irruzione nel mercato delle startup, il comparto era saldamente in mano a poche software house, per lo più nipponiche e statunitensi. Con l’arrivo di questi nuovi protagonisti, invece, possiamo conoscere realtà di ogni angolo del globo. È il caso di Cadabra Games, realtà brasiliana al proprio debutto fondata da Diogo Carneiro, Thiago Targino e Thiago Carneiro nella quale lavorano al momento altre tre persone: l’artista 2D Patrick Domeneghetti, l’artista 3D Thobias Filipi e il Community manager Davi Jerônimo. I sei hanno appena sfornato Adore, un action RPG con visuale isometrica dalle tinte roguelike (ma, come vedremo, non solo) disponibile su PC – via Steam -, Nintendo Switch, PS4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S. Abbiamo avuto modo di testare la versione dell’ibrida di Kyoto…
Recensione di Adore
Il prodotto brasiliano sarebbe un roguelike piuttosto canonico se non fosse che il nostro Lukha ha ricevuto dal dio delle creature Draknar il dono di servirsi di ogni essere vivente che si aggiri strisciando, volando, galoppando, scavando nel regno di Gaterdrik. Questa specie di San Francesco in cappa e spada dovrà vendicare la divinità appena scomparsa a causa di una maledizione che sta avvelenando il mondo e lo farà appunto combattendo e poi arruolando i mostri che gli si pareranno di fronte.
Ma, attenzione, nonostante le premesse non ci troviamo di fronte l’ennesimo titolo à la Pokémon (non mancano i cloni sviluppati dalle startup. Solo di recente abbiamo recensito: Coromon, Nexomon e Monster Sanctuary giusto per citare i primi che ci vengono in mente). In Adore infatti i mostri vengono evocati e sfruttati come attacchi del nostro protagonista (alcuni potranno persino essere cavalcati e usati per combattimenti in arcione) all’interno di combattimenti in tempo reale. Questo vuol dire che occorrerà attaccare col dovuto tempismo per evitare di essere feriti a propria volta e – aspetto che ci ha colti in contropiede – stare persino attenti ai danni che potrebbe subire il proprio alter ego.
Insomma, prima di evocare un mostro bisogna assicurarsi di essersi allontanati dalla mischia (cosa non sempre possibile) quindi sarà nostra premura stare attenti all’incolumità della bestia scesa in campo in nostra difesa, per non vederla spirare davanti ai nostri occhi. Da questo punto di vista Adore è un titolo che non concede sconti: come nei veri roguelike le morti sono permanenti e i livelli generati casualmente. L’impasto messo a cuocere dalla startup brasiliana è invitante e presenta sapori esotici, mai assaggiati prima, ma questo non significhi che il piatto che ci è stato servito in tavola sia perfetto.
Basta davvero poco, infatti, perché lo schermo si riempia di mostri e si faccia fatica a seguire l’azione, finendo per confondere i modelli poligonali dei nemici con quelli degli alleati. Inutile dire che questo genere di errori finisce sempre per costare molto molto caro. Se a questo si aggiungono le magie, le fiamme, i globi sparati da ambedue i fronti, si capisce come la visuale isometrica fatichi a tenere tutto in ordine. Una situazione aggravata ulteriormente su Nintendo Switch quando si gioca in mobilità. Ma al netto di qualche diottria persa, Adore resta comunque un titolo soddisfacente, capace di ravvivare un genere ormai inflazionato.