Chi meglio di una startup con sede in Transilvania potrebbe sviluppare un gioco horror che strizza l’occhio alle intramontabili avventure grafiche di LucasArts?
Un gatto nero saccente, ironico, tagliente, inquietante e onnipresente, come quello de Il maestro e Margherita, un insieme di mostri e situazioni – dagli Cthulhu del titolo agli immancabili vampiri, passando per pericolose sette di esaltati fino all’allegro grimorio Necronomicom – che rimandano agli stilemi del genere horror e, in particolare, alla sterminata produzione letteraria di H.P. Lovecraft… Se stavate cercando un modo alternativo di festeggiare Halloween, visto che con l’ultimo Dpcm bar, pub, ristoranti e discoteche resteranno chiusi fino a data da destinarsi, Gibbous – A Cthulhu Adventure è davvero il videogioco più adatto. Anche perché, col suo umorismo, se la vostra festa mostruosa è saltata all’ultimo causa Covid-19, riuscirà comunque a strapparvi più di una risata.
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Del resto, chi meglio di Stuck In Attic, startup con sede in Transilvania, potrebbe sviluppare una avventura horror a sua volta ambientata a due passi dai bastioni del conte Dracula? Con queste premesse capite bene perché Gibbous – A Cthulhu Adventure è un’avventura grafica a dir poco divertente e super consigliata. Speravamo arrivasse anche su Nintendo Switch e siamo molto contenti che il Nintendo eShop possa contare ora della presenza di questo titolo, vanto per la categoria di riferimento.
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Come già detto, siamo dalle parti delle avventure grafiche di LucasArts, quindi è un titolo zeppo di riferimenti, battutine e comicità che immancabilmente rimandano a giochi come Monkey Island, Grim Fandango e Day of the Tentacle. E da buon emulo delle compiante produzioni LucasArts anche Gibbous – A Cthulhu Adventure presenta una sinossi fuori di testa, permeata di ironia, che gli sviluppatori sono riusciti a rendere comprensibile a tutti per mezzo di una più che discreta localizzazione italiana, e non è poco per un videogioco di un team indipendente, perciò non possiamo che ringraziare i ragazzi romeni.
Ma veniamo appunto alla trama: il detective Don R. Ketype è sulle tracce del famigerato tomo maledetto “Necronomicon”, che viene però recuperato in modo del tutto casuale dal bibliotecario Buzz Kerwan il quale, maneggiandolo senza avere cognizione dei poteri racchiusi nel grimorio demoniaco trasforma il suo gatto, Kitteh, nell’incarnazione felina del demonio, o quasi. Ha così inizio una serie di disavventure e situazioni paradossali per riportare le cose a posto, strutturate sul gameplay del più canonico punta-e-clicca rinverdito però dalla possibilità di interagire più e più volte sui medesimi punti sensibili dello scenario per ottenere stringhe testuali sempre differenti. In più, potremo alternarci tra Buzz – che ha a disposizione il suo petulante felino nero per arrivare in posti che gli sarebbero altrimenti preclusi – e il detective Don R. Ketype che, con le sue battutine da uomo vissuto e l’impermeabile stropicciato, rimanda ai vecchi comics statunitensi dell’inizio del secolo scorso.
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Gibbous – A Cthulhu Adventure rompe spesso la quarta parete, rivolgendosi direttamente al giocatore e prendendo in giro se stesso e i suoi archetipi (quindi i titoli LucasArts). Più che un videogame, un atto d’amore incondizionato verso un pezzo importante di storia videoludica, che soprattutto i giocatori che hanno compiuto 30 anni e poco più potranno comprendere visto che rimanda a titoli della fine degli anni ’80, inizio decade successiva. Animato magistralmente e dallo stile grafico accattivante, è tra i più bei punta e clicca disponibili su Nintendo Switch, ma anche Microsoft Windows, Linux, MacOS e Classic Mac OS.
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