Danimarca chiama Italia: è tricolore l’ultimo set LEGO Ideas commercializzato in queste ore, una A-frame cabin di montagna immersa in un bosco. Intervista al progettista Andrea Lattanzio: “Devo tutto alle due donne della mia vita: mia mamma e mia moglie”.
È in piena tournée europea Andrea Lattanzio, alias Norton74, uno dei builder più ammirati e rispettati dalla community di appassionati LEGO. Fuori dai negozi si compongono lunghe file di giovani e meno giovani provenienti da tutte le parti del mondo, decisi a sfidare il freddo pur di acquistare il set che ha ideato, nella speranza di farselo firmare e magari scambiare con lui qualche parola. “Non riesco ancora a credere che mi stia accadendo tutto questo, che stia capitando sul serio. Sono stato travolto dall’emozione: viaggio da una città all’altra, dormo poco, vengo sommerso da complimenti e da foto di persone che acquistano il mio set in ogni parte del mondo: dal Giappone agli USA. C’è gente che per incontrarmi ha preso persino le ferie”.
Intanto, per chi volesse provare a conoscere Norton74 oggi dalle 16 alle 18 sarà allo Store di Milano San Babila, mentre domani dalle 10 a mezzogiorno firmerà le copie del set a Nizza, in Francia, al Lego Retail Store per poi tornare in Italia con una tappa toscana al negozio ufficiale di Firenze il 10 febbraio, dalle 16 alle 18 mentre il giorno successivo sarà allo store di Napoli, dalle 10 alle 12. “La community nata intorno a LEGO – racconta – è enorme, internazionale, affettuosa, inclusiva: ti sommerge col proprio calore e contrariamente a quanto accade sui social accoglie chiunque, dando spazio anche ai neofiti”.
Il massimo esponente dei costruttori italiani era già noto e seguitissimo, ma adesso che la sua A-frame cabin, una baita dal design curioso e spartano, popolare soprattutto nel Nord Europa e negli USA, è diventata un set LEGO Ideas, Norton74 è acclamato come una archistar.
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“Dovrò far passare parecchio tempo e lasciar sedimentare cosa sta accadendo prima che possa realizzare il periodo che sto vivendo”, ammette Andrea Lattanzio, che ancora non crede di essere il primo italiano a comparire nella collezione dei mattoncini danesi che recepisce idee dal basso, ovvero dai fan.
Dalla scrivania agli scaffali dei negozi
Un periodo nemmeno dei più facili e felici, racconta sempre il builder, faticando a trattenere la commozione: “Ho perso mia mamma recentemente, devo tutto a lei, che non ha mai buttato nessuno dei set che mi ha comprato da piccolo. E naturalmente devo tutto a mia moglie, che con pazienza mi ha sempre sostenuto in questo mio hobby, e ai miei figli, i miei primi follower!”.
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Il nostro connazionale ha tratto proprio dalla famiglia la forza necessaria per affrontare il lungo iter che ha portato la sua creazione dalla sua scrivania agli scaffali nei negozi. Un iter iniziato con la candidatura sulla piattaforma Lego Ideas nella speranza di raccogliere almeno 10mila voti dagli iscritti alla community. Una cifra esorbitante.
E infatti Norton74 ci aveva provato e riprovato più e più volte: “Ormai – confessa – avevo quasi perso la speranza. Il penultimo tentativo risale a marzo 2021 con un set ispirato al bus sgangherato di Into The Wild, il film di Sean Penn del 2007. Era davvero bello, ma vista la storia e il suo finale non mi sorprende che l’abbiano scartato. Non ho mollato e ho deciso allora di candidare l’A-frame cabin, che ho realizzato in una decina di giorni e che in sei settimane ha raccolto i 10mila voti necessari”. Ma per arrivare nei negozi nemmeno quelli bastano. Una volta ottenuta l’acclamazione della community, scatta la review di LEGO: vengono selezionati soltanto uno o due progetti ogni tre mesi. In tutto ci sono quattro review all’anno.
“Nella vita faccio tutt’altro: potrei dire di essere un bocconiano pentito – confessa ridendo -, forse avrei dovuto fare architettura o design”. Andrea non si limita a ideare nuovi set: “La fotografia è essenziale e io uso solo la luce naturale. Poi, perché un diorama funzioni davvero, ho bisogno di una storia che lo renda davvero credibile, che mi dica insomma chi ha costruito quella casetta in mezzo al bosco e chi la sta abitando”.
Mattoncini e uova di Pasqua
La baita che ha conquistato i designer Lego, per esempio, era stata pensata per due fratelli che avevano lasciato la città, stanchi della vita moderna, alla ricerca di un contatto più spirituale con la natura.
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Nel set gli ingegneri danesi che si sono occupati della versione definitiva, in commercio, hanno nascosto alcuni easter egg, vere e proprie sorprese che celebrano il creativo italiano: “C’è un mattoncino che fa da quadro che ritrae un’altra mia creazione, il blue cottage… quando l’ho scoperto mi stavo per mettere a piangere! Poi, è presente il modellino ridotto del set ‘la casa sull’albero’ perché avevo detto che era tra i miei preferiti”.
La magia si compie nel suo studio: “In genere mi dedico a questo mio hobby la sera, dalle 21 fino a quando riesco a tenere gli occhi aperti”. Costruire set Lego richiede calma e concentrazione: “Attorno a me avverto sempre il calore e il sostegno della mia famiglia: i miei figli quando erano più piccoli realizzavano disegni delle mie creazioni, mia moglie mi supporta anche soprattutto quando, troppo preso a costruire i miei sogni fatti di LEGO, rischio di essere meno presente. Ma per me LEGO significa essere sereno, poter tornare bambino, rivivere la magia della mattina di Natale, quando scartavo i pacchi sotto l’albero e trovavo proprio il set che desideravo. Spero che i miei figli possano trovare una passione altrettanto travolgente: io li lascio liberi di sperimentare in campo artistico e sportivo. Per vivere bene bisogna perdere davvero la testa per qualcosa”.