Il Comitato di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) lo scorso 14 agosto ha dichiarato che il vaiolo delle scimmie (Mpox) rappresenta un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale. Dopo questa affermazione, il ministero della Salute italiano ha diffuso una circolare con alcune indicazioni, tra cui quella di “sensibilizzare i viaggiatori diretti in Paesi con focolai confermati di infezione”. Proprio in questa ottica ci sono alcune zone più a rischio di altre, dove sarebbe meglio, almeno in questo periodo, non andare. Ecco quali sono.
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Vaiolo delle scimmie, quali sono i Paesi ad alto rischio?
Secondo l’ultimo bollettino Ecdc, tra i Paesi da evitare ci sono la Repubblica Democratica del Congo (dove sono stati riscontrati 2.638 casi confermati e 14.151 sospetti), il Burundi (61 casi confermati e 165 sospetti), la Repubblica Centro Africana (35 casi confermati e 223 sospetti) e il Congo (19 casi confermati e 150 sospetti), il Kenya, il Rwanda e l’Uganda. Alcuni casi si sono verificati anche nell’America Centro Sud, con 49 casi confermati, distribuiti in 11 Stati, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. Città del Messico è in cima alla lista con 29 pazienti, seguita da Quintana Roo (7), Jalisco (3), Morelos (2), Puebla (2), Stato del Messico (1), Nuevo León (1), Sinaloa (1), Tamaulipas (1), Tlaxcala (1) e Veracruz (1). E anche l’Argentina segna un’elevata percentuale di casi, con 1.157 episodi di vaiolo delle scimmie confermati a partire dal 2022.
Qual è la situazione in Europa?
Se guardiamo all’Europa, la situazione è sicuramente meno problematica, ma non è stato risparmiato neanche il nostro continente perché il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Spagna, dopo il primo caso segnalato in Svezia. Si tratta di un sottotipo del virus, diverso rispetto a quello per cui l’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) ha decretato l’allarme, già noto in Europa e meno aggressivo. Nessun nuovo caso di infezione è stato, invece, registrato in Italia dall’inizio di agosto, secondo la circolare aggiornata diffusa dal ministero della Salute.
Il primo caso di vaiolo delle scimmie in Spagna, o Mpox, è stato diagnosticato dalle autorità sanitarie della Cantabria, nel Nord del Paese, in un giovane con lesioni compatibili con quelle provocate da Mpox, attualmente è ricoverato “in buono stato” di salute e tenuto in isolamento. Mentre l’infezione riscontrata in Svezia è stata provocata dal sottotipo Clade I del virus, così come quella rilevata in Pakistan: il caso spagnolo è collegato al sottotipo originario dell’Africa occidentale.
Chi dovrebbe vaccinarsi contro il vaiolo delle scimmie?
Sebbene la maggior parte dei contagi avvenga per attività sessuale non protetta, si può contrarre la malattia anche se si toccano le pustole di chi è infetto. Il vaccino per il vaiolo era obbligatorio in Italia fino al 1981, poi è stato dismesso. E questo proteggeva anche da Mpox. Questo vuol dire che gli over 40, quindi, sono coperti, ma sotto i 40 anni non c’è protezione. Perciò, chi non ha il vaccino e dall’Italia deve spostarsi in zone epidemiche è meglio che se lo faccia prima di partire.