Secondo l’ultimo bollettino Ecdc, tra i Paesi dove è più facile contrarre il vaiolo delle scimmie ci sono: la Repubblica Democratica del Congo, il Burundi, la Repubblica Centro Africana, il Congo, il Kenya, il Rwanda e l’Uganda ma anche il Messico e l’Argentina. E pure in Spagna, nella Cantabria, e in Svezia sono stati segnalati alcuni casi di Mpox. Ve ne avevamo parlato qui qualche giorno fa. Ma quali sono, invece, i numeri dei contagi a livello globale? Per scoprirli attraverso una facile lettura abbiamo stilato una mappa interattiva.
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Vaiolo delle scimmie, la mappa interattiva dei contagi Mpox
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Centres for Diseas and Prevention Africa CDC, tra i Paesi con il più alto numero di casi di contagi confermati da Mpox ci sono:
Stati Uniti: 33.400 casi
Brasile: 11.212 casi
Spagna: 8.104 casi
Repubblica Democratica del Congo: 4.385 casi
Francia: 4.283 casi
Colombia: 4.254 casi
Messico: 4.132 casi
Regno Unito: 4.018 casi
Perù: 3.893 casi
Germania: 3.886 casi
Cina: 2.528 casi
Canada: 1.579 casi
Cile: 1.449 casi
Paesi Bassi: 1.308 casi
Portogallo: 1.196 casi
Argentina: 1.154 casi
Italia: 1.056 casi
Nigeria: 899 casi
Belgio: 820 casi
Thailandia: 811 casi
Svizzera: 557 casi
Guatemala: 405 casi
Ecuador: 379 casi
Australia: 348 casi
Austria: 317 casi
Israele: 300 casi
Svezia: 265 casi
Irlanda: 249 casi
Giappone: 237 casi
I dati sono aggiornati al 31 luglio 2024.
Occorre considerare però questa mappa incompleta, benché realizzata coi dati ufficiali e più autorevoli a livello mondiale: sono di fatto tanti i Paesi che non comunicano alcun numero sull’avanzamento del contagio e questo naturalmente falsa l’ottica e la prospettiva, rendendo a colpo d’occhio gli USA inavvicinabili, l’Italia in una situazione rischiosa e tante zone del mondo apparentemente senza alcun caso. Ma non è affatto così. Al momento molte zone arancioni e rosse sono quelle che semplicemente analizzano il più alto numero di campioni biologici.
Quali sono i sintomi di Mpox?
Secondo le direttive del ministero della Salute, Mpox si può presentare in modo differente a seconda dei soggetti: alcune persone accusano sintomi lievi, raramente asintomatici, altre possono sviluppare sintomi più gravi e avere bisogno di andare in ospedale. Le persone a più alto rischio di malattie gravi o complicanze sono le donne in gravidanza, i bambini e gli immunocompromessi. I sintomi più comuni di Mpox includono febbre, sonnolenza, dolori muscolari e mal di testa. L’eruzione cutanea si sviluppa di solito da uno a tre giorni dopo l’inizio della febbre ma può anche presentarsi prima dei sintomi generali e interessa soprattutto le aree ano-genitali, il tronco, le braccia e le gambe, il viso, i palmi delle mani e le piante dei piedi, a volte le lesioni possono essere scarse e/o limitate solo alle aree genitali o peri-anali. Le lesioni cutanee spesso si presentano come macule, che tendono ad evolversi in papule, vescicole, pustole, croste.
Quanto durano i sintomi del vaiolo delle scimmie?
I sintomi, in genere, durano da due a tre settimane e di solito scompaiono da soli o con cure di supporto, come farmaci per il dolore o la febbre. Il periodo infettivo deve essere considerato a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle. Il ministero della Salute precisa che chiunque abbia sintomi compatibili con Mpox, o sia stato a contatto stretto con un caso confermato di Mpox, deve consultare subito il proprio medico curante.
Cosa fare per evitare il vaiolo delle scimmie?
Anzitutto, per cercare di evitare di contrarre il vaiolo delle scimmie sarebbe opportuno evitare di recarsi nei Paesi a più alto rischio contagi. Secondo le direttive del ministero della Salute, inoltre, se si è incerti sul fatto di aver contratto o meno il vaiolo delle scimmie ci si deve astenere da attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione, o finché non si esclude il contagio da Mpox e praticare un’attenta igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani). In caso di conferma della malattia, il paziente dovrà isolarsi dagli altri fino alla caduta delle croste dell’eruzione cutanea, che indica la fine dell’infezione. Questo impedirà la trasmissione del virus.