Logistica e mobilità per ridurre l’impatto ambientale del trasporto dei prodotti, educare i consumatori all’uso responsabile e innovazione di modelli e tecnologie di riciclo sono le direttrice del progetto. Candidature aperte fino al 10 maggio
C’è tempo fino al 10 maggio per rispondere alla call pubblica aperta da Procter&Gamble, che con il progetto Green Start(up) si rivolge per la prima volta in Italia alle giovani imprese per individuare soluzioni efficaci per la sostenibilità ambientale. Un debutto presentato con un evento online e che si affida a partnership strategiche di rilievo: da una parte c’è il supporto tecnico di LVenture Group, dall’altra la collaborazione che sarà attiva anche in Francia e Germania con il Women’s Forum for the Economy & Society (piattaforma di respiro internazionale che promuove voci e visioni femminili su tematiche di genere, questioni sociali ed economiche), che si focalizza sulle donne per sostenere la crescita di startup attive nella salvaguardia dell’ambiente.
La crescita delle startup che si focalizzano sulla sostenibilità
L’iniziativa rientra in una campagna della filiale italiana della multinazionale statunitense votata a supportare e realizzare nel nostro paese una serie di progetti, che spaziano dall’innovazione alla responsabilità sociale e, appunto, alla difesa ambientale. Quest’ultimo tema è quello centrale, non solo per P&G, poiché uno studio di Dealroom ha registrato che nel 2020 gli investimenti su scala globale in startup d’impatto che perseguono obiettivi di sviluppo sostenibile sono stati di poco inferiore ai 20 miliardi di euro, con un tasso di crescita negli ultimi cinque anni superiore al 45%. Circoscrivendo il campo all’Italia, nello stesso periodo il livello si è attestato sui 40 milioni di euro, con un incremento triplicato nel corso degli ultimi quattro anni generato dalle idee di circa 130 giovani imprese attive, come MyFoody, Shampora, PlayWood.
Logistica, educazione e fine vita dei prodotti le direttrici dell’iniziativa
Tre sono gli ambiti d’azione principali scelti da P&G: logistica e mobilità al fine di ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici del trasporto dei prodotti e della mobilità dei dipendenti; educazione e comunicazione al consumatore per individuare strumenti che educhino i consumatori ad un uso responsabile dei prodotti; fine ciclo vita dei prodotti, così da ridurre l’impatto ambientale nell’ultima periodo di vita dei prodotti e innovare i modelli e le tecnologie di riciclo. La call è aperta a tutti: per candidarsi bisogna compilare questo modulo anticipando quale soluzione si propone per cambiare il corso di una delle tre aree di interesse. Il 10 maggio saranno selezionati i piani col maggior potenziale, che potranno contare sull’aiuto della multinazionale per realizzare un progetto pilota. “Invece di premi in denaro offriamo un progetto di business, che rappresenta una scelta vincente per noi e per la startup con cui lavoreremo, che godrà di un impatto maggiore con il nostro sostegno” ha spiegato Paolo Grue, presidente e AD di Procter&Gamble Italia.
“Il progetto Green Start(up) è una delle iniziative del programma triennale con cui vogliamo offrire un contributo per la ripartenza dell’Italia. Abbiamo cominciato con il progetto Aula 162, con corsi di formazione per ricollocare persone che hanno perso il lavoro per colpa della pandemia, e ora ci apriamo per la prima volta alle startup. P&G fa innovazione dal 1837 e poche volte ci siamo rivolti all’esterno ma adesso è il momento giusto, perché le startup sono il pilastro dell’innovazione dirompente e tecnologica. La crisi innescata dal Coronavirus, inoltre, ha evidenziato e accelerato l’importanza e l’urgenza di affrontare temi come digitalizzazione e sostenibilità. Per farlo servono agilità e velocità, elementi cruciali per essere competitivi” ha specificato il numero uno di P&G Italia.
Ad agevolare le scelte e favorire lo sviluppo dei progetti utili alla causa sarà LVenture Group, uno dei più importanti acceleratori di start-up a livello europeo: “La sostenibilità è un tema chiave per ripartire dopo il Covid-19 per tutti i paesi europei e deve andare di pari passo con l’innovazione – sostiene Antonella Zullo, a capo dell’Open Innovation di LVenture Group – L’ecosistema italiano è in grande crescita ed ha al suo interno delle realtà ad alto potenziale che con la loro visione disruptive possono dare un contributo decisivo nella risoluzione di problemi aziendali complessi”.
Le donne al centro
Un supporto ad hoc è previsto per le donne imprenditrici, molto più colpite rispetto agli uomini dalla crisi determinata dalla pandemia. Per questo nasce WomenEntrepreneurs4Good, un programma europeo di promozione dell’imprenditoria femminile che tiene insieme l’attenzione per la sostenibilità e l’impegno verso le parità di opportunità e condizioni per uomini e donne, ideato da P&G e il Women’s Forum for the Economy & Society. Tra le intenzioni del piano c’è la selezione e il sostegno di alcune startup dedite alla sostenibilità e guidate da donne in Italia, Francia e Germania, tramite un percorso di consulenza e coaching offerto dall’HEC Idea Center della HEC Business School di Parigi, considerata dai ranking internazionali la migliore su piazza.