Sight Learning, associazione no-profit creata dal 19enne Yash Gupta, ha già donato 22mila paia di occhiali usati (valore superiore al milione di dollari) a studenti bisognosi provenienti da cinque paesi: Stati Uniti, India, Messico, Haiti e Honduras.
«Mi chiamo Yash Gupta e sono molto grato a chi mi ha permesso di indossare un paio di occhiali». Dietro questa frase c’è un progetto che nella sua semplicità è davvero rivoluzionario. Si chiama Sight Learning e ha come obiettivo quello di raccogliere occhiali da vista usati per donarli agli studenti che, in tutto il mondo, ne hanno bisogno: «Senza occhiali per molti ragazzi è impossibile vedere, capire, conoscere, imparare. Quando ho avuto percezione di questo ho deciso di fare qualcosa di concreto».
Il sogno di Yash
Yash è un giovane studente americano, di origine indiana, che frequenta l’University of Southern California, a Los Angeles. Oggi ha 19 anni ma quando ha dato vita alla sua associazione no-profit, tra il 2010 e il 2011, ne aveva appena 14. «Tutto è iniziato quando, facendo taekwondo, ho rotto senza volerlo i miei occhiali. Ho dovuto aspettare una settimana per avere quelli nuovi e nel frattempo ho fatto davvero molta fatica».
Tutti dovremmo avere le stesse possibilità. Chi non può permettersi di avere un paio di occhiali arriva a perdere anche il 20% dell’apprendimento.
Un’esperienza che gli ha fatto capire quanto quell’oggetto, per molti scontato e spesso trascurato, può cambiare la vita di molte persone; soprattutto in quella fase adolescenziale in cui si cerca di mettere a fuoco il proprio posto nel mondo: «Dopo alcune ricerche ho scoperto che ci sono circa 13 milioni di bambini e ragazzi che avrebbero bisogno di un paio di occhiali ma che non possono acquistarli. Di contro migliaia di paia di occhiali vengono buttati ogni giorno senza che nessuno abbia immaginato per loro una nuova vita». Mettere insieme le due cose era, ovviamente, la soluzione.
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La nascita di Sight Learning
«Sono partito da un fatto» dice Yash «La maggior parte delle persone, dopo aver acquistato un nuovo paio di occhiali, si dimentica di quelli vecchi. Cercando a casa ne ho trovato 10 paia e mi sono immaginato quanto potessero essere utili: 10 bambini che hanno problemi di vista simili al mio avrebbero potuto usarli».
Ma a 14 anni non è facile far partire un progetto simile e così Yash ha chiesto aiuto a suo papà per far nascere l’associazione, costruire un sito internet, stampare volantini e iniziare a raccogliere adesioni: «Un optometrista che abitava vicino a casa nostra si è offerto di darci una mano mettendo nel suo studio una cassetta in cui i suoi pazienti potevano lasciare i loro vecchi occhiali». Un passo che presto è diventato un passaparola capace di coinvolgere quasi tutti i professionisti di Irvine, la città dove Yash allora viveva: «Arrivavamo a raccoglierne 150 al mese».
I numeri (e il valore) dell’iniziativa
Nell’arco degli ultimi quattro anni e mezzo l’organizzazione ha distribuito quasi 22mila paia di occhiali usati in cinque paesi: Stati Uniti, India, Messico, Haiti e Honduras. Il valore complessivo di questa operazione supera il milione di dollari. Attualmente ha affiliati e volontari attivi in 14 stati americani: «Ma vorrei arrivare ad avere un punto di raccolta in tutte le città del Paese».
Nel 2013 Yash si è recato in una clinica di Tijuana in Messico per incontrare, con alcuni professionisti, diversi bambini che avevano bisogno di un nuovo paio di occhiali: «Alla fine tutti insieme ci hanno cantato una canzone in spagnolo. Una canzone che esprimeva la loro gratitudine per il nostro gesto. È stata una bella spinta per continuare a portare avanti il nostro sogno».
Nel corso del tempo sono numerose le associazioni categoria e i singoli medici e oculisti che hanno deciso di dare una mano a questa realtà. Una rete di volontari che, anno dopo anno, sta contribuendo a cambiare la vita a migliaia di studenti in difficoltà: «Guardare per la prima volta la gioia e la felicità di un bambino che riceve un regalo così bello e così semplice è una cosa davvero straordinaria».
La Casa Bianca e la CNN
Nel 2012 il progetto ha attirato anche l’attenzione della Casa Bianca: «Lo staff del Presidente Obama è rimasto talmente colpito da quello che cercavamo di fare che ci ha invitati a presentare la fondazione a Washington». Nello stesso anno la CNN ha conferito a Yash la nomination per il “CNN Hero 2013”. «A volte si pensa che la nostra generazione non sia davvero in grado di fare la differenza. Io credo invece che sia possibile. Ed è per questo che sono orgoglioso di guidare un’organizzazione come Sight Learning».
Alessandro Frau