La protesta corre sul Web, animata da artisti del calibro di Ascanio Celestini, Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Paolo Rossi, Cochi Ponzoni e molti altri ancora
“Un click per liberare i brevetti dei vaccini dai superpoteri delle aziende farmaceutiche”, che poi nel tamtam della Rete è diventato l’ancora più eloquente: “O i brevetti o la vita”. Sarà la spina dorsale del click day del 7 aprile che chiederà alle Big del Pharma di liberalizzare i vaccini, così da animare una Giornata Mondiale della Salute davvero speciale.
Chi ha aderito al Click Day per liberare i vaccini
A chiedere in modo corale alle potenti industrie del Farmaco di mollare i brevetti dei vaccini 31 personalità del mondo dello spettacolo (ma si attendono altre adesioni): Giulia Anania, Stefano Bellotti “Cisco”, Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Dario Brunori “Brunori SaS”, Giulio Cavalli, Ascanio Celestini, Massimo Cirri, Comunità Officina, don Virginio Colmegna, Luigi Ferrajoli, Silvio Garattini, Ricky Gianco, Paolo Hendel, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Cochi Ponzoni, Marco Presta e Antonello Dose, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta – Tetes de Bois, Guido Silvestri (Lupo Alberto), Bebo Storti, Dario Vergassola e Sofia Viscardi.
Un elenco definito dagli stessi organizzatori ”spettacolare” che continua a crescere: li vedremo alternarsi nella diretta Facebook di mercoledì 7 aprile dalle 18,00 alle 19,30 sulla pagina Facebook Right2cure/DirittoallaCura, con la conduzione di Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura.
“Firmate la nostra petizione per la raccolta di un milione di firme cliccando qui www.noprofitonpandemic.eu/it , non c’è più tempo da perdere”, dicono gli organizzatori, spiegando come ai firmatari basti solo “un click per liberare i brevetti dei vaccini dai superpoteri delle aziende farmaceutiche”.
“La carenza di quantitativi adeguati di vaccini, già gravissima per i Paesi poveri, rischia di avere pesanti ripercussioni anche per i Paesi “ricchi”- sostiene il Comitato Italiano della Campagna Europea Diritto alla Cura – e l’allarme di alcune regioni come Veneto, Friuli, Umbria Puglia, Veneto, che hanno “finito le dosi”, ne sono drammatica riprova: è urgente spezzare il condizionamento delle aziende farmaceutiche e mettere i brevetti a disposizione, delle aziende che ne abbiano le tecnologie. Solo così si potrà porre fine al vergognoso “balletto dei numeri”, in un vortice di cui sono esclusive responsabili le aziende farmaceutiche, che sfuggono ad ogni controllo e decidono solo in base ai profitti, senza rispetto di accordi e contratti”!
L’obiettivo della Campagna Europea Diritto alla Cura, promossa in Italia da un gruppo di personalità di prestigio, a cui aderiscono ad oggi 94 Organizzazioni, è quello, appunto, di raccogliere 1 milione di firme, utilizzando lo strumento dell’ICE, Iniziativa Cittadini Europei, per obbligare l’UE a modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini. Sospensione richiesta di India e Sudafrica, con il sostegno di un centinaio di Paesi alla riunione del WTO dello scorso 11 marzo e fino ad ora contrastata da Usa-Ue-U.K.-Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore: una pesante e pericolosa battuta d’arresto per il diritto alla salute della comunità mondiale.