Lo scorso anno il 20% in meno di piogge. E ora l’ente che gestisce l’infrastruttura mette in campo misure per risparmiare le risorse idriche
Conclusa nel 1914, l’opera fu una delle più importanti innovazioni per il commercio mondiale perché collegò l’Oceano Atlantico al Pacifico. Poco più di un secolo dopo, però, il Canale di Panama affronta l’emergenza dei cambiamenti climatici: lo scorso anno è stato il quinto più secco, con un 20% di precipitazioni in meno. Le informazioni sono state pubblicate dal sito ufficiale dell’ente che gestisce questo immenso taglio continentale, dove vengono elencate anche le misure per contrastare il ridotto livello di acqua, tra le quali l’eliminazione dell’assistenza idraulica durante il passaggio delle navi nelle chiuse. Soluzione che allungherà i tempi dei passaggi.
© Fonte: profilo Facebook Canal de Panamá
Il Canale di Panama: un cenno storico
Nel 1904 l’allora Presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, ottenne in concessione dal piccolo paese centroamericano una parte del suo territorio per costruire un canale che avrebbe unito due oceani, tagliando costi e tempi per i collegamenti marittimi. In soli dieci anni il Canale di Panama venne concluso e rimase nelle mani degli USA fino al 2000, quando Washington decise di restituire l’infrastruttura alla sovranità panamense. In tutto l’istmo ha una lunghezza di oltre 80 chilometri, con larghezze che arrivano anche ai 350 metri.
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© Fonte: profilo Facebook Canal de Panamá
Il Canale di Panama non è un’opera rettilinea. Negli ultimi anni è stato ultimato anche un terzo percorso navigabile per passare da un oceano all’altro. Il Lago Gatun è il bacino artificiale da cui devono transitare tutti i giganti del mare che alimentano i commerci. Ma, a questo punto, il rischio di un’acqua sempre più bassa ha allarmato la politica: il Presidente di Panama, Laurentino Cortizo, ha messo quest’emergenza sul conto del climate change. «L’impatto dei cambiamenti climatici è abbastanza evidente nel Canale di Panama», è stato il suo commento.
I cambiamenti climatici sono un’emergenza, ma Panama compare nel ristretto gruppo di paesi che non hanno posto alcun obiettivo sulla riduzione delle emissioni stando gli Accordi di Parigi del 2015. Vero è, d’altra parte, che le sue valgono una fetta ridotta delle emissioni globali (0,03%). Con l’abbassamento dei livelli dell’acqua, Panama rischia di indebolirsi visto che il suo Canale è la principale fonte di entrate statali.