A bordo era in corso una festa di compleanno. L’Università Bicocca di Milano pronta a partire con una squadra per salvare la barriera corallina
Tonnellate di greggio riversate in mare soltanto perché volevano più segnale. Ha dell’incredibile il preambolo del disastro ambientale in corso di fronte alle coste delle Mauritius, nell’Oceano Indiano. La petroliera, arenatasi il 25 luglio e spezzatasi poche ore fa rilasciando greggio in acqua, si sarebbe avvicinata troppo alle isole in cerca di wi-fi. Secondo quanto riferisce il sito locale L’Express, il comandante della nave si sarebbe macchiato di grave negligenza: pochi istanti prima del disastro, l’equipaggio era impegnato a festeggiare un compleanno di un membro. Il gigante trasportava 4mila tonnellate di greggio e ora si teme per la fauna marina, la barriera corallina e il destino del settore turistico.
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Fonte: profilo Twitte Guillaume Gouges
Mauritius: l’aiuto dalla Bicocca
Il disastro ambientale in corso alle Mauritius è l’ennesimo che va ad aggiungersi alla lunga lista degli ultimi anni. Pochi giorni fa Nestlé è stata denunciata per lo sversamento di fanghi da uno suo stabilimento in un fiume francese, provocando la morte di 2 tonnellate di pesci. L’Università Bicocca di Milano si è già resa disponibile a soccorrere il delicato ecosistema marino nell’Oceano Indiano. Come si legge su Il Giorno, Paolo Galli, professore ordinario di Ecologia e direttore del MaRHE Center, centro di ricerca internazionale sull’atollo di Faafu, alle Maldive, è già al lavoro da remoto per proteggere la barriera corallina.
«Non ci occupiamo di petrolio – ha dichiarato Galli – ma di tecniche di recupero delle scogliere coralline quando sono danneggiate. Con le Mauritius era già in corso una cooperazione scientifica per analizzarne lo stato di salute. Bisognerà capire lo stato di salute dei coralli e occuparsi della “ricostruzione”, riparando il danno fisico. La nave si è incastrata». I cittadini del paradiso terrestre sono intanto scesi in acqua per formare delle protezioni che contengano il greggio, evitando che la situazione peggiori ulteriormente.