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Quando perdi un figlio le strade sono due: o ti lasci andare, e muori insieme a lui, o trovi qualcosa che ti tenga in vita e ne tenga viva la memoria”. Comincia così il racconto di Monica Fumagalli, che insieme al marito Roberto ha dato vita a LOnda di Nico, unorganizzazione giovanile nata nel 2018 in memoria di Nicolò, scomparso a soli 17 anni, vittima di quel senso di onnipotenza che scorre nelle vene in età adolescenziale, talvolta difficile da domare. Unonda, naturale simbolo di potenza e improvviso intervallo nella quiete, ha portato via con sé Nicolò, insieme allintenso amore per la vita che in lui scoppiettava. Oggi questa stessa onda diventa un luogo in cui incontrarsi, conoscersi, raccontarsi le proprie paure, confrontarsi e promuovere progetti di prevenzione dei comportamenti a rischio allinterno delle scuole del quartiere QT8 di Milano e non solo.

Subito dopo la scomparsa di Nicolò, racconta Monica Fumagalli a StartupItalia, io e mio marito ci siamo improvvisamente trovati con una notevole quantità di soldi, grazie alle donazioni che i parenti e gli amici che ci hanno circondati di affetto in quel momento avevano scelto di raccogliere, e ci siamo chiesti cosa avremmo potuto farne. Mio figlio Nicolò era la vitalità in persona, sapeva intessere grandi relazioni e nel paradosso ha fatto quello che accade a ogni adolescente preso dal desiderio di vita, non è riuscito a mettere in conto la parte razionale e a valutare il pericolo”. 

Una mancata valutazione del rischio, che rappresenta di per sé una parte integrante della nostra vita e che ciascuno di noi deve imparare ad assumersi. Il rischio è per noi qualcosa di inevitabile, nella vita bisogna sempre affrontare situazioni rischiose per andare avanti, limportante è imparare a valutare il pericolo che ne consegue”, continua Monica.

Trasformare il dolore in un progetto altruista

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E come sempre accade, quando si prova a guardarsi indietro, domandandosi che cosa si sarebbe potuto fare di diverso, così è stato per i genitori di Nicolò, che hanno trasformato questa domanda in un generoso tentativo di rendersi utile al prossimo. Un gesto rivolto ai tanti giovani e ai loro genitori che, nella quotidianità di tutti i giorni, si trovano a dover affrontare situazioni potenzialmente pericolose, per accompagnarli verso lelaborazione di un pensiero più profondo.

La risposta labbiamo trovata nella fondazione di questa associazione, che ci ha permesso da un lato di condividere la nostra esperienza e dallaltro di coltivare relazioni, in modo che il tema del pericolo potesse diventare per le famiglie uno spunto di riflessione e che i ragazzi trovassero un luogo sicuro in cui fare buone esperienze”, prosegue Monica, Tenere viva unassociazione, poi, è simbolicamente un modo per tenere vivo anche Nicolò”.

Unonda, quella di Nico, che si lancia sul bagnasciuga impetuosamente e si ritrae lenta, ripetendo la stessa dinamica allinfinito, come ignara del tempo, simboleggiando da un lato la ciclicità della vita e dallaltro diventando trascinatrice di un ricordo che ogni giorno si rinnova. Questa onda va avanti da tre anni, nonostante la pandemia, e si espande sempre di più, mettendo nuove radici e motivandoci a continuare”.

L’Onda di Nico: concorsi letterari, laboratori contro labbandono scolastico e progetti per i genitori

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LOnda di Nico organizza per i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie una serie di attività, come concorsi letterari e laboratori, per far sorgere nei ragazzi il desiderio di scrivere, pensando alla scrittura come attivatrice di una riflessione. Siamo entrati nelle scuole superiori, grazie al gruppo di lavoro che ha meticolosamente seguito questo progetto, e abbiamo raccolto una serie di racconti, che oggi sono stati pubblicati in un libro, dando ai giovani una piccola ricompensa in omaggio”. Un progetto fondamentale per mettere in luce limportanza della comunicazione allinterno delle famiglie, da cui sono nati il secondo e il terzo concorso, incentrato sui legami. A questo si aggiungono le attività organizzate per i genitori, accompagnati da psicologi specializzati in genitorialità nello sviluppo di un pensiero che permetta loro di osservare più in profondità i propri ragazzi.

Questanno, infine, è stato attivato anche Onda Lab, un laboratorio per prevenire e contrastare labbandono scolastico, anchesso da intendersi come comportamento potenzialmente a rischio per un adolescente.

In tutti i percorsi è centrale la filosofia del tutoring, inteso come affiancamento dei più piccoli da parte dei più grandi, affinché ci si influenzi positivamente lun laltro.

La voglia di sentirsi invincibili in un adolescente è un fattore che fa parte dellevoluzione, limportante è creare un limite e imparare a rispettarlo, individuando un elemento di protezione allinterno di una spinta evolutiva che è fisiologica. Perché il limite di protezione trasformi il rischio non in un elemento di pericolo, però, è fondamentale che i ragazzi crescano in un contesto di buona comunicazione con gli adulti, in modo da non vivere quel senso di solitudine che potrebbe poi portarli a una ricerca di indipendenza dannosa. Così è importante che nascano relazioni nutrienti, tra genitori e figli, in modo che i primi siano sensibilizzati sullimportanza del considerare il rischio e i secondi possano seguire il proprio percorso evolutivo senza esagerare”, conclude Monica Fumagalli.