Wheeliz è una startup francese che viene in aiuto dei disabili con un servizio simile a Uber. La sua creatrice ha 24 anni e ha scritto un libro meraviglioso: «Non dire a mia madre che sono handicappata, lei mi crede una trapezista da circo».
E se la sharing economy fosse la soluzione per abbattere le barriere architettoniche? In Francia c’è una ragazza di 24 anni, Charlotte de Vilmorine, che ci crede e per questo ha ideato Wheeliz, un servizio simile a Uber ma per persone disabili che hanno bisogno di affittare veicoli a prezzi economici. Il sito è stato lanciato prima dell’estate ed è attivo in tre città: Parigi, Bordeaux e Nantes.
La storia di Charlotte (e di Wheeliz)
Charlotte è affetta fin dalla nascita da una grave malattia neuromuscolare che la costringe a vivere in sedia a rotelle. Già da molti anni è impegnata per sensibilizzare comunità e istituzioni sui problemi che le persone disabili affrontano quando hanno bisogno di spostarsi e, grazie a questa startup, ha deciso di fare qualcosa di concreto.
Prima lavoravo per un’agenzia di comunicazione e mi sembrava di non essere utile per la società.
Il 2014 è stato l’anno della svolta. Charlotte si trovava in vacanza in Florida quando ha dovuto affrontare una serie di disagi sconvenienti. Dai servizi pubblici inadeguati agli alti costi di noleggio per veicoli adatti al trasporto: ben mille dollari per dieci giorni di affitto. La soluzione era semplice: puntare sul car sharing e mettere in contatto le persone che avevano bisogno di questo servizio con chi poteva fornirlo a prezzi più vantaggiosi e in maniera più efficace. Così, prendendo spunto da Uber, ha deciso di raccontare quest’idea nel suo blog.
Uno dei suoi lettori, Rémi Janot, s’innamora del suo progetto e decide di aiutarla: «Questi mezzi costano un mucchio di soldi: tra i 20mila e i 50mila euro. Anche le aziende che li noleggiano hanno costi alti: da 80 a 180 euro al giorno. E fino all’arrivo di Wheeliz non c’era una valida alternativa».
Ma per partire c’era bisogno di trovare dei soldi e così i due provano a parlare con alcune banche. Dopo alcuni colloqui infruttuosi scelgono di cambiare rotta e di chiedere un aiuto alla rete: «La cultura e la solidarietà delle persone ci hanno stupito. Hanno fatto, per davvero, cadere delle barriere». Così il progetto è sbarcato sulla piattaforma crowdfunding Kiss Kiss Bank Bank raccogliendo oltre 20mila euro.
Nel frattempo Charlotte riesce anche a pubblicare un libro che ha un titolo davvero interessante: “Non dire a mia madre che sono handicappata, lei mi crede una trapezista da circo”. Un titolo che spiega, più di ogni altra cosa o commento, la forza e la natura del suo carattere.
Come funziona Wheeliz
Per accedere al servizio basta iscriversi al sito e cercare l’auto attrezzata adatta alle proprie esigenze. Il sistema individua quella più vicina e provvede a mettere in contatto la persona che ne ha fatto richiesta con chi noleggia il mezzo. «In Francia ci sono circa 100mila veicoli privati adatti al trasporto di persone con disabilità motoria» confida Charlotte a Le Figaro «perché non trasformare tutto ciò in un’opportunità?».
Il motto di Wheeliz è semplice: La mobilità è possibile insieme!
Un veicolo attrezzato su Wheeliz costa in media 50 euro al giorno. Un prezzo decisamente inferiore rispetto al prezzo ordinario che varia tra i 70 e i 250 euro. La startup, per fornire il servizio, trattiene il 30% dell’importo ma garantisce a chi possiede questi mezzi di avere delle entrate extra e a chi deve usarle di risparmiare.
La startup attualmente conta 120 auto disponibili, con 900 utenti iscritti, incluse persone da altri Paesi che vogliono pianificare una vacanza in Francia. Ma l’obiettivo è più ambizioso: Charlotte vuole coprire tutto il perimetro nazionale per poi esportare il suo modello replicandolo in tutto il mondo.