L’olio fa bene alla salute. E se questo è ormai risaputo c’è chi produce un olio che non solo contribuisce alla bontà dei nostri piatti e all’equilibro della dieta quotidiana, ma fa bene anche alla salute mentale. Si tratta dell’olio extravergine “Volìo” prodotto nell’ambito del progetto “Hopeificio”. Un’iniziativa promossa dalle cooperative sociali Medtraining ed Ortovolante, sostenuta dalla Fondazione Con il Sud nell’ambito della terza edizione del Bando Socio Sanitario, che mira a favorire l’inclusione lavorativa di persone con disagio psichico nel comune di Chieuti, area rurale interna dell’Alto Tavoliere.
L’extravergine che combatte il disagio psicologico
“L’esigenza è quella di inserire nel mondo del lavoro chi vive una condizione di disagio psicologico e quindi, come conseguenza, anche sociale. In questo senso l’inserimento lavorativo è anche inserimento sociale”, spiega a Startupitalia Francesco de Pasquale, uno dei soci della cooperativa Ortovolante, da molti anni impegnata con diversi progetti sul territorio pugliese per facilitare il miglioramento delle condizioni di vita di chi viene da una storia di disagio psichico, che riesce così a mettersi alla prova. “Il ventaglio di proposte che offriamo è ampio – sottolinea de Pasquale -, perché cerchiamo di far seguire a ciascuno le sue attitudini. Le nostre attività vanno dalla filiera dell’olio alla produzione di miele fino ai prodotti dell’orto che coltiviamo in diverse strutture”.
Dalla raccolta fino al frantoio, inclusione lavorativa e sociale
Le persone coinvolte lavorano in provincia di Foggia e in due anni e mezzo di percorso hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova in tutte le attività collegate al ciclo produttivo dell’olio: potatura, raccolta delle olive, molitura, imbottigliamento e produzione. “Rispetto all’inizio del tirocinio i ragazzi sono diventati molto più autonomi durante tutte le fase della produzione”, sottolinea de Pasquale. “Da quest’anno avremo anche un piccolo frantoio tutto nostro, dotato di macchinari altamente tecnologici, che ci permetterà di lavorare ancor di più sulla qualità del prodotto finale: il nostro è infatti un olio biologico, non usiamo nessun composto chimico”.
Leccino, peranzana, frantoiana e provenzale: sono queste le varietà di olive che vengono raccolte su terreni che spesso vengono affittati da chi per diversi motivi non può più occuparsene. Anche in questo aspetto ritroviamo il senso di un progetto di agricoltura e valorizzazione sociale a tutto tondo: “L’olio che produciamo viene venduto principalmente sul territorio, in alcuni negozi e durante feste e mercatini locali, ma è possibile acquistarlo anche tramite la nostra pagina Facebook per chi non è in zona. Abbiamo inoltre delle confezioni che vengono regalate come bomboniere in occasione di battesimi e matrimoni”.
Indipendenza economica e “riscatto” sociale
“Le persone coinvolte in questo progetto vanno dai 30 ai 50 anni e sono state tutte segnalate dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Foggia”, spiega de Pasquale. “L’aspetto lavorativo è fondamentale, perché non basta affrontare il disagio psichico se non c’è un percorso che mira, anche attraverso l’indipendenza economica, al reinserimento nel tessuto della comunità di cui si fa parte. In questo senso ciascuno dei partecipanti non solo apprende un mestiere, ma ha la possibilità di mettersi alla prova e scoprire professionalità e capacità che non sapeva di avere, migliorando la percezione di sé”.
E’ bene ricordare che questo tipo di attività, se da una parte punta in maniera concreta e tangibile all’inserimento lavorativo e sociale, dall’altro aiuta a contrastare lo stigma che spesso circonda quanti sono affetti da disagio psichico, impedendo di fatto di condurre una vita sociale integrata: ecco allora che si compie uno sviluppo economico basato su crescita personale e abbattimento dei pregiudizi. Per questo Ortovolante ha dato vita anche agli “Orti Basaglia” a Orsara di Puglia, in onore del professor Franco Basaglia, che per primo in Italia diede impulso alla riforma delle disciplina psichiatriche e promosse, non solo a livello legislativo, ma soprattutto civile, radicali trasformazioni nell’approccio ai pazienti psichiatrici.