Quello del genitore viene spesso considerato il mestiere più difficile del mondo, perché nessuna mamma e nessun papà si sente mai preparato al 100% a quello che dovrà affrontare per la crescita dei propri figli. L’unione, però, può fare la forza nell’affrontare situazioni che possono essere comuni a tante famiglie: proprio dal desiderio di un reciproco confronto e di un mutuo aiuto nasce nel 2005 a Roma l’Associazione GenitoriChe OdV, un’organizzazione di volontariato che quotidianamente si mette in gioco per cercare di offrire informazioni, approfondimenti culturali e sostegno alle tante famiglie che ne sentono il bisogno.
Confrontarsi per superare problemi comuni
«Partendo dagli spunti e dalle esigenze che intercettiamo, organizziamo incontri su temi che possono essere importanti per tutti i genitori e strutturiamo spazi, reali e virtuali, in cui poter condividere esperienze e riflessioni», spiega a Startupitalia Anna Guerrieri, presidente dell’Associazione GenitoriChe.
L’intento è, prima di tutto, quello di abbassare il senso di isolamento e solitudine che tante famiglie vivono. «A noi possono rivolgersi tutte le famiglie: nei nostri gruppi si confrontano genitori con ogni tipo di storia. C’è chi è sposato, chi ha scelto l’unione civile e chi convive con partner di lunga data. Ma ci sono anche genitori single, famiglie omogenitoriali e famiglie adottive. Ogni realtà è una ricchezza».
I gruppi di mutuo aiuto
Davanti a fasi di crescita critiche di figli e figlie ci si può sentire soli e impotenti, perché si sente di non poterli più aiutare come quando erano più piccoli. «Ragazzi o ragazze che non riescono a stare in un percorso di formazione, ad esempio, ma neanche a trovare un’autonomia economica, oppure che attraversano momenti di crisi importanti, anche dal punto di vista dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, possono far sentire i genitori senza risorse, non più in grado di sostenerli ed aiutarli», spiega la presidente dell’Associazione GenitoriChe.
Per questo è stato ideato il gruppo di mutuo aiuto “Keep calm and love young adults”: «Si tratta in questo caso di un gruppo virtuale, facilitato dall’intervento di una professionista e coordinato da volontarie dell’associazione, poiché le richieste di adesione ci sono arrivate da svariate parti di Italia e anche da genitori italiani all’estero».
Essere genitori di giovani adulti
Essere di genitori di giovani adulti è una fase della vita complessa. «Si fanno i conti da un lato con la propria età che avanza, dall’altro con figli e figlie che, pur essendo ormai indipendenti, possono non essere ancora pienamente autonomi». I ragazzi e le ragazze che stanno uscendo dall’adolescenza sono alle prese con la costruzione di un’identità adulta. «Così in famiglia si convive rinegoziando limiti, spazi e tempi, ridefinendo i rapporti in un modo che ha un sapore sempre più maturo e definitivo. A volte ci si allontana pure, anche solo perché figli e figlie studiano e lavorano altrove», sottolinea Anna Guerrieri.
Tutto questo è reso complesso dalle difficoltà che i giovani adulti possono vivere: individuare un percorso formativo soddisfacente, trovare un lavoro adatto alle proprie aspirazioni e attitudini, sviluppare relazioni interpersonali e sentimentali significative. «La ricerca della propria definizione identitaria è il punto nevralgico di chi è ormai maggiorenne, ma resta un viaggio ostacolato da una società che investe davvero poco sulla gioventù».
Sostegno a 360 gradi
I gruppi di mutuo aiuto consistono nella creazione di un “cerchio” – anche virtuale – di persone unite da un intento comune: il bisogno di confronto su un tema specifico. I partecipanti, una volta iscritti, si incontrano periodicamente, per esempio una volta al mese, e, raccontando e condividendo la propria esperienza e le proprie difficoltà, si sostengono reciprocamente.
Pensare alla propria storia a partire dal racconto degli altri attiva, infatti, un processo di consapevolezza: il punto di vista altrui partecipanti permette di guardare con occhi nuovi quanto si sta vivendo e, al tempo stesso, i propri spunti possono essere utili a chi ascolta. «In questo scambio, facilitato nel nostro caso da una professionista esperta, si attivano risorse e ci si sente meno soli, anzi: ci si sente rispecchiati e sostenuti in un clima scevro da giudizi e molto protetto», conclude Anna Guerrieri.
Da soli, però, i gruppi di mutuo aiuto possono non essere sufficienti: «Ecco perché nei prossimi mesi verrano realizzati una serie di incontri culturali, in presenza e online, dedicati a vari temi. Qualche esempio? Come affrontare i pregiudizi, come vivere il percorso scolastico e come prepararsi al passaggio dall’adolescenza alla cosiddetta all’adultità».