Sarà la struttura lignea più alta al mondo. La stanno costruendo a nord di Oslo. Con un risparmio dell’80% sulle emissioni dovute alla produzione di materiali
La Norvegia presto ospiterà il più alto grattacielo in legno al mondo. Si tratta della Mjøsa Tower, che sorgerà a Brumunddal, una cittadina a un centinaio di chilometri a nord da Oslo. Non è la prima struttura del suo genere, proprio qui su StartupItalia! avevamo già parlato del nipponico W350, destinato nel prossimo futuro a diventare un punto di riferimento nelle opere ingegneristiche del settore.
Non solo Mjøsa Tower: la Norvegia è la patria dei grattacieli lignei
Proprio in Norvegia sorge già il Treet Building, edificato a Bergen, alto circa 53 metri e costruito proprio all’insegna dell’ecosostenibilità. Ma verrà presto inghiottito dal cono d’ombra della Mjøsa Tower che, almeno fino all’edificazione del W350, sembra destinata a essere incoronata come il grattacielo in legno più alto al mondo. Con i suoi 85,4 metri e i suoi 18 piani fuori terra, sorpasserà di ben 36,4 metri l’attuale detentore nazionale del titolo, Treet Building.
La Mjøsa Tower (in patria nota anche come Mjøstårnet) sarà totalmente in legno a eccezione della “punta”. Per stabilizzare la struttura e impedire l’oscillazione dovuta soprattutto al vento, gli ultimi 7 piani del grattacielo verranno realizzati con solette di calcestruzzo.
Leggi anche: A StartupItalia! l’ex ministro Edo Ronchi parla di sostenibilità ed eco-innovazione
Scopo della struttura, già in avanzato stadio di realizzazione, è quello di dimostrare che gli edifici sostenibili sono possibili e possono anche essere maestosi e perfettamente efficienti. “L’utilizzo del legno nelle strutture portanti può ridurre le emissioni dalla produzione di materiali fino all’85%”, ha recentemente dichiarato a una testata locale l’architetto ambientale Bård S. Solem. Peraltro, i costruttori sottolineano il fatto che Mjøsa Tower è costruita esclusivamente con legnami a “chilometro zero”, ovvero provenienti dalle foreste che circondano la cittadina di Brumunddal.
Pensata per resistere al ghiaccio e al fuoco
Naturalmente, grande attenzione è stata data a due aspetti: la coibentazione e la sicurezza. Quanto al primo elemento, la torre dovrà essere in grado di resistere alle temperature glaciali norvegesi, per questo i pannelli lignei prefabbricati che costituiranno la facciata sono realizzati a “panino”, con la coibentazione nel mezzo così da isolare termicamente gli appartamenti e gli uffici.
Quanto al secondo profilo, il rischio principale di una struttura interamente in legno è naturalmente rappresentato dai roghi, con il pericolo che la struttura, bruciando, collassi su se stessa. Per questo, lo studio di progettazione assicura che i materiali utilizzati sono certificati per resistere al fuoco almeno un lasso di tempo compreso tra i 90 e i 120 minuti, sufficiente – si spera – a evacuare l’intera struttura in caso di incendio la cui diffusione sarà comunque limitata da un impianto ad acqua e dalla particolare conformazione a compartimenti stagni delle stanze che dovrebbe limitare l’avanzata delle fiamme.