Niente più assaggi disgustosi. Il tappo intelligente che rivela se il latte è ancora buono è la prima di una serie di tecnologie che cambieranno il modo di conservare, e scegliere, cibi e bevande. Tutto grazie alla stampa 3D e a circuiti microelettronici innovativi.
Questa è la storia di un tappo intelligente che, tramite un sensore stampato in 3D, è in grado di dire se il latte in frigorifero è ancora buono o si è deteriorato. Lo “smart cap”, osannato negli Stati Uniti da ricercatori e giornali (come The Verge), potrebbe essere il primo esempio di un nuovo modo di scegliere e conservare il cibo. Ma anche una vera e propria svolta nell’ambito della stampa tridimensionale dei circuiti elettronici.
Cosa c’è alla base del tappo intelligente
La ricerca, portata avanti dall’Università di Berkeley insieme al National Chiao Tung University di Taiwan, sfrutta le nuove tecnologie per fornire all’utente un nuovo modo di monitorare lo stato della propria bevanda, evitando l’ingerimento di un prodotto potenzialmente malsano.
All’interno del tappo vengono inseriti dei componenti microelettronici, un condensatore e un induttore, precedentemente stampati in 3D con materiali innovativi (i materiali plastici, infatti, non sono proprio adatti a causa della loro scarsa conducibilità). Due elementi che sono in grado di reagire a particolari segnali elettrici causati dalla presenza di batteri nel latte. La quantità di questi ultimi è direttamente proporzionale allo scadimento del prodotto. Più sono presenti e meno il latte è buono.
Come funziona
L’utente non deve far altro che mettere in contatto il latte con i componenti presenti nel tappo, agitando il cartone. I segnali elettrici sono catturati dal sensore che, dopo averli analizzati, invierà i dati via wireless tramite app dedicata.
Ma il potenziale di questa tecnologia va oltre i cartoni del latte. Liwei Lin, uno dei responsabili del progetto, non ha dubbi: «A breve, ciascuno di noi potrà semplicemente scaricare da internet i file per stampare in 3D questi sensori, personalizzando colori e forme. Potrà cioè rendere più smart i contenitori, i cartoni e tutto ciò che contiene bevande o cibi direttamente da casa».
Per chi volesse saperne di più, l’intera ricerca è stata pubblicata all’interno di un giornale specialistico come Microsystems & Nanoengineering ed è scaricabile qui.
Tecnologie come garanzia di qualità
Le tecnologie relative alla stampa 3D potranno, seguendo questa strada, creare circuiti elettronici economici per qualunque tipo di packaging: «I singoli utenti saranno avvertiti dello stato del cibo che conservano in casa. Sapranno sempre se quello che stanno per mangiare è ancora commestibile o no».
Ma potrebbe trasformarsi anche in un nuovo sistema di qualità per supermercati e negozi. Il cliente avrebbe, cioè, la prova che quello che sta andando ad acquistare è un prodotto fresco, senza che abbia subito alcun tipo di deterioramento. Dati che sarebbero disponibili via smartphone, responsabilizzando sia chi vende e sia chi compra.
@ilmercurio85