Per gli studenti con disabilità cognitive la tecnologia potrebbe essere uno scoglio insuperabile invece che un trampolino di lancio. Ecco come realizzare un sito dedicato all’istruzione accessibile anche a ragazzi con DSA
È nella scuola di sempre che si formano i nativi digitali. Una nuova scuola che sta cercando di smettere di essere tradizionale dotandosi di wifi, tablet e laptop su ogni banco. I vantaggi dei dispositivi tecnologici in mano agli studenti sono indiscutibili, perché per la prima volta nella storia sia l’apprendimento che il divertimento, la discussione, gli incontri, lo shopping passano attraverso un solo strumento. Ma c’è un lato oscuro: l’abbondante tecnologia sui banchi di scuola può diventare un ostacolo invalicabile per gli studenti con disabilità cognitive, ovvero il 10% della popolazione stando a una ricerca del University College di Londra. Circa 2 studenti per classe sono affetti da dislessia, discalculia, autismo, disturbi specifici dell’apprendimento ( DSA ) come difficoltà con la memoria, l’attenzione, la matematica di comprensione, la comprensione visiva, quella linguistica, di lettura e verbale, per i quali la tecnologia rischia di essere uno scoglio anziché un trampolino di lancio.
I 4 punti chiave per un sito accessibile a studenti con DSA
A questo proposito, le istruzioni per gli sviluppatori di siti web e applicazioni dedicati all’apprendimento e all’istruzione sono molto semplici e funzionali nella loro immediatezza:
- Non modificare la posizione, la visualizzazione e la funzionalità del menu di navigazione del sito
- Organizzare il contenuto con intestazioni e liste ed evidenziare aspetti importanti
- Evitare animazioni, pubblicità, link sponsorizzati, banner, finestre pop-up
- Rendere i messaggi di errore più chiari possibile con apposite istruzioni per tornare indietro senza perdere i contenuti
e altri consigli
E ancora strutturare il testo con un linguaggio piano, evitando espressioni idiomatiche, metafore, sarcasmo e linguaggio non letterale e munirlo graficamente di elenchi puntati, elenchi di definizioni, citazioni con <blockquote> e molte intestazioni. Infine, le persone affette da dislessia beneficeranno decisamente di spazi bianchi tra i paragrafi e di paragrafi brevi, margini e tabelle. Le immagini, se usate moderatamente e senza effetti visivi eccessivi possono essere utilissime. «Implementare i requisiti di accessibilità dei siti deve essere una competenza fondamentale di ogni sviluppatore» ci dice Susann Keohane, consulente per l’IBM Research Human Ability and Accessibility Center. «Le linee guida sono state stabilite da WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) del World Wide Web Consortium che standardizza le iniziative mondiali per il Web. Ogni sviluppatore dovrebbe testare i codici e implementarli in base all’accessibilità».
Ma a che stadio di lavoro è necessario pensare all’accessibilità? «Durante il progetto logico-concettuale» risponde la Keohane e cioè «addirittura prima che gli sviluppatori scrivano la loro prima linea di codice, è fondamentale rendere l’accessibilità una funzione che sia interamente parte del design. La chiave, infatti, è vedere l’accessibilità come una sfida di design e non come un obbligo. Un buon design dell’interfaccia grafica ha una semplicità innata che rende molto facile l’implementazione dell’accessibilità. Un ottimo design si basa su una profonda conoscenza di quanto le disabilità fisiche e cognitive influenzino l’uso del prodotto e su una profonda empatia nei confronti dell’utente finale. Mettere l’utente al centro del processo di design e sviluppo, creerà una più piacevole e semplice esperienza per i portatori di handicap».
Un solo sito (o una sola app) per tutti i tipi di utenti, quindi, senza la necessità di una doppia struttura che richiederebbe costi e manutenzione continua.
Cosa stanno facendo le aziende tech
Da qualche anno, Apple e Ibm collaborano per il raggiungimento di risultati comuni, ma dal mese scorso questa partnership si è aperta anche alla scuola con “Student Achievement App”, l’applicazione per l’analisi del rendimento e per la valutazione degli studenti che sarà già disponibile in prova da settembre in alcuni distretti scolastici come Texas, South Carolina e Maryland.
«Siamo molto entusiasti del lavoro che stiamo facendo con Apple» dice la Kehoane. «È una collaborazione che porta due leader nel settore dell’accessibilità a trasformare la mobilità aziendale attraverso una serie di applicazioni business» riferendosi al pacchetto MobileFirst per iOS, dell’anno scorso.
«Si ha bisogno di voci esperte che conoscano le esigenze degli utenti, gli scopi che vogliono raggiungere, le motivazioni e le competenze. Questo aiuta i designers e gli sviluppatori ad assicurarsi che ogni funzione del software abbia uno schema per la totale accessibilità».
Nel caso della scuola, quindi, è una priorità non solo attrezzarsi di dispositivi adeguati ma prestare attenzione ai criteri sopra elencati per le disabilità croniche o momentanee, alle quali l’esperta aggiunge «didascalie per tutti i media e uno screen reader per ogni tipo di testo» in tutte le scuole primarie e secondarie ma anche nei college/università.
Solo tramite queste soluzioni su misura sarà possibile rendere i software funzionali all’apprendimento invece di barriere per una sempre maggiore percentuale di studenti con DSA.