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Milano? Una grande metropoli, ma anche un grande… alveare. Non solo perché la città, vista dall’alto, dà l’idea di essere animata da uno sciame operoso, ma anche in senso letterale. Nel capoluogo lombardo, in occasione dell’Earth Day, prende ufficialmente vita il più grande progetto italiano di apicoltura urbana pubblica, targato Green Island/Alveari Urbani: nel parco di Cascina Merlata una famiglia di insetti impollinatori prenderà casa nell’ultima delle 12 arnie installate nella zona del Fontanile. Il nuovo apiario, realizzato in collaborazione con Donna Moderna, si affianca a quelli già presenti nei giardini di San Faustino e negli orti urbani di via Padova in città, ma anche nel parco di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate. In totale, 30 arnie gialle in legno per oltre un milione di api da proteggere.

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ALVEARI URBANI, Apicoltrice urbana, Giardino San Faustino Milano (ph Claudia Zanfi/Green Island)

Apicoltura urbana contro il rischio estinzione

 

“Reintrodurre gli impollinatori nei contesti urbani è un passo fondamentale per la valorizzazione della biodiversità e del funzionamento ecosistemico”, spiega Claudia Zanfi, storica dell’arte e botanica, che dal 2001 con l’associazione no profit Green Island si occupa di diversità urbana. “Nel 2014 la Fao lanciò un allarme estinzione per le api, a causa dell’uso di pesticidi e dell’inquinamento. Contemporaneamente venni a conoscenza di un progetto di apicoltura urbana realizzato nei parchi pubblici in Olanda a cura di Bee Collective e decisi di importarlo in Italia”. L’anno successivo Alveari Urbani ha vinto il Premio Expo in Città 2015, selezionato tra oltre 600 proposte: “Un progetto unico perché lavoriamo esclusivamente in spazi pubblici, superando i lunghi ostacoli della burocrazia. Inoltre abbiniamo alla difesa dell’ambiente la creatività: le nostre arnie sono disegnate da artisti e designer e realizzati da artigiani locali, sfruttando materiali di recupero”.

 

Balconi fioriti per proteggere le api

 

Dall’Alto Adige all’Umbria, dall’Emilia Romagna al Lazio, l’apicoltura urbana è un fenomeno diffuso in tutta Italia: una rete di alveari installati sui balconi o sui tetti delle case, all’esterno degli stabilimenti aziendali o negli spazi verdi cittadini. Un modo per contribuire al monitoraggio della qualità dell’aria basato sull’osservazione del comportamento e del lavoro delle api.

Un’idea che coinvolge i cittadini in prima persona, come quelli che partecipano ai corsi teorico-pratici di Green Islands a Cascina Merlata e che dall’autunno 2021 contribuiranno alla produzione dei primi vasetti di miele. “Le api sono gli insetti più importanti del pianeta: esistono da 100 milioni di anni, mentre l’uomo solo da 2 milioni e mezzo”, prosegue Claudia Zanfi. “Sono vere e proprie sentinelle dell’ambiente e costituiscono un modello di società perfetta, tutta al femminile. Al loro sostentamento si può contribuire anche attraverso una scelta attenta delle piante che mettiamo sui nostri balconi”. Per esempio, in primavera sono indicati rosmarino, salvia ed erba cipollina, in estate lavanda, calendula, malva e tagete, i autunno topinambur e crisantemo.

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ALVEARI URBANI, Apiario a Cascina Merlata (ph Claudia Zanfi/Green Island)

Oasi delle farfalle e insect hotel

 

Non solo apiario pubblico a Cascina Merlata. Nel parco di quello che punta ad essere uno dei quartieri residenziali più vitali e green di Milano, esempio anche di social housing, sono numerose le attività a difesa della biodiversità e della sostenibilità urbana. Per esempio, l’oasi delle farfalle: un’area fiorita dove sono state inserite specie come lavanda, ruta, finocchio selvatico, perfette per i bruchi del macaone, la più bella farfalla italiana. Nelle vicinanze è stato installato un insect hotel, ovvero una casetta di legno che fornisce agli insetti, tra cui le coccinelle, un rifugio artificiale per superare i rigori invernali ovvero una nursery per accogliere le nuove generazioni. Gli uccelli hanno a disposizione 20 casette per la nidificazione, mentre 6 bat box fanno da rifugio diurno per i pipistrelli di piccola taglia, che qui si riposano prima di mettersi in attività alla sera.

Queste iniziative nascono tutte da un’attenta attività di monitoraggio faunistico sugli animali selvatici del parco, soprattutto dei cosiddetti“bioindicatori”, cioè quelle specie più esigenti dal punto di vista ecologico. E’ stata rilevata così una buona presenza di uccelli legati agli ambienti agricoli, tra i più minacciati in Italia, come balestruccio, cardellino, rondine e passera mattugia, e di ben 10 specie di libellule: un elemento inusuale in città, che si spiega con lo stato di buona salute dell’area, grazie ad alberi e ambienti aperti non disturbati, a prati non sfalciati con regolarità, a corsi d’acqua in buone condizioni con sponde ricche di vegetazione.

 

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ALVEARI URBANI, Bee The Change, slogan dell’apiario al Giardino San Faustino Milano (ph Claudia Zanfi/Green Island)