Si chiama Thor ed è finora il primo mini-aereo realizzato con stampante 3D che sia riuscito a volare. Ѐ stata una delle maggiori novità dell’ultima edizione dell’ILA Berlin, la Fiera Internazionale dell’aerospaziale.
Nei giorni scorsi al salone aeronautico di Berlino era in mostra un velivolo molto particolare. Lo ha realizzato la Airbus, tra i più grandi produttori di aerei nel mondo, che da tempo sta sperimentando quello che per l’industria aeronautica potrebbe rappresentare una vera rivoluzione. «Abbiamo costruito un aereo con la tecnica innovativa del 3D manufacturing», spiega Detlev Konigorski, responsabile del progetto. Si tratta di Thor, stesso nome del famoso dio del tuono scandinavo, ma soprattutto acronimo di Test of High-tech Objectives in Reality.
“È un saggio di quello che la tecnologia potrebbe presto consentirci di fare”, racconta Konigorski.
Si tratta di uno UAV – Unmanned Aircraft Vehicle – un velivolo senza pilota, molto più vicino ad un drone che ad un aereo, come comunemente inteso. Leggerissimo – ventuno chilogrammi di peso – misura quattro metri in lunghezza per altrettanti di apertura alare. Non è destinato di certo a ospitare passeggeri ma, ad oggi, è il primo mini-aereo realizzato con una stampante 3D che sia riuscito a volare.
La stampa 3D prende il volo
Nel settore dell’aviazione la stampa 3D ha decisamente iniziato la fase di decollo. La Airbus – ma anche la sua diretta rivale, Boeing – stanno utilizzando da tempo questa soluzione per produrre rapidamente alcune componenti dei loro giganteschi B787 Dreamliner e A350 XWB, dai rivestimenti esterni fino a parti del motore.
Questa tecnologia permette infatti di stampare e sostituire i pezzi necessari nel giro di pochi giorni, anziché mesi, come nel processo di produzione convenzionale. Per il futuro dunque, si punta a rendere le fasi di produzione e manutenzione più rapide ed economiche. Oltre ad avere velivoli più leggeri, migliorando così prestazioni e consumi, a tutto vantaggio dell’ambiente.
Il primo volo non si scorda mai
Lo stesso Thor ha un costo di produzione di circa 25mila euro. «Per realizzare quest’aereo abbiamo impiegato sette settimane, utilizzando una sola stampante», dice Konigorski. «Sono stati stampati sessanta moduli che abbiamo poi incollato tra loro». In effetti le uniche parti non stampate in 3D sono i circuiti elettrici. Il modello è spinto da una coppia di motori a turboelica da 1,5 kilowattora ciascuno – «comuni propulsori che si possono trovare in un negozio di modellistica», chiosa Konigorski – che gli permettono di volare perfettamente, mantenendo una buona stabilità.
«Volevamo realizzare un aereo capace di volare anche in condizioni di cattivo tempo”, continua. “Ne abbiamo realizzato altri prima, ma perdevano pezzi. Questo invece è il primo mini-aereo al mondo realizzato in 3D che vola».
Thor infatti si è alzato in volo nei pressi di Amburgo, restando in cielo per dieci minuti circa..
Il piccolo UAV è stato comandato da terra con un telecomando. «Thor ha volato a un’altezza di cinquanta metri dal suolo, durante un temporale. Ed è andato tutto bene».
Pronti a stampare velivoli più grandi
Sono già state programmate altre diciotto missioni di prova da effettuare nel corso dell’anno. «Il nostro obiettivo – spiega Konigorski – è quello di velocizzare il processo di sviluppo di nuovi apparecchi realizzando con questa tecnologia non solo alcune componenti, ma l’intero velivolo».
All’Airbus sono convinti che non esistano limiti per questo tipo di produzione. Anzi, si dicono già pronti a realizzare un vero aereo con stampante 3D. “Costerà 10 volte questo e vogliamo metterci motori dei jet”, rivelano. Intanto, è previsto a breve un nuovo prototipo. “Dovrà essere composto da un solo modulo”, spiega il capo del progetto. “Lo equipaggeremo con motori che gli permettano di volare da solo, senza il telecomando da terra”. Decollo previsto per il prossimo autunno.