Nella città più grande della Cina, principale snodo economico del Paese asiatico, il fedelissimo di Xi Jinping che potrebbe diventare nuovo premier ha lanciato un piano di sviluppo hi-tech della metropoli destinato a diventare un esempio a livello nazionale… e forse mondiale?
Tecnologia. È una delle principali direttive che Xi Jinping ha indicato per i cinque anni del suo terzo mandato, avviato dopo la rimozione di qualsiasi rivale durante il XX Congresso del Partito comunista cinese che si è svolto a Pechino dal 16 al 22 ottobre. Il perseguimento dell’autosufficienza tecnologica è uno dei principi cardine del terzo atto dell’era Xi. Ma attenzione a limitare il focus sul tech ai semiconduttori e alla contesa geopolitica con gli Stati Uniti. Pechino insiste da anni sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Non a caso, già nel 2021 ha superato tutti per numero di brevetti registrati al mondo in materia.
Ora l’intelligenza artificiale potrebbe essere alla base della nuova fase post Covid. O meglio, di accompagnamento all’uscita del Covid. Sì, perché chi si aspettava un allentamento improvviso delle restrizioni dopo il Congresso è rimasto deluso. Ma si inizia a intravedere come sarà costruito il futuro delle città cinesi. A partire da Shanghai, metropoli teatro di uno dei lockdown più lunghi e controversi di questi anni pandemici.
Il fedelissimo di Xi Jinping lancia il piano di sviluppo di Shanghai
Dopo gli stenti della scorsa primavera, il capo del Partito locale, Li Qiang, è stato promosso al numero due della gerarchia all’interno del Comitato permanente. Ciò significa che sarà il prossimo premier. Ma Li, un fedelissimo di Xi, prima di lasciare la guida di Shanghai ha supervisionato un piano che potrebbe cambiarne il volto.
L’Ufficio generale del Comitato permanente del Congresso popolare municipale di Shanghai ha infatti di recente rilasciato un nuovo programma per far progredire lo sviluppo dell’industria dell’intelligenza artificiale. Il piano delinea diverse misure per contribuire allo sviluppo del settore, tra cui la fornitura di sostegno finanziario, la promozione di imprenditori e start-up, la focalizzazione su alcuni segmenti di mercato e la costruzione della catena di approvvigionamento del settore. L’iniziativa costituisce l’impalcatura normativa normativa alla base della nascente industria dell’intelligenza artificiale della città, presto in grado di competere con l’hub tecnologico di Shenzhen.
Alle aziende del settore saranno garantite regole speciali per testare applicazioni innovative. Il piano prevede sovvenzioni e sostegno al capitale per i progetti di intelligenza artificiale e per lo sviluppo di zone industriali. I progetti avranno diritto a prestiti scontati e ad altre misure di sostegno. Il piano potrebbe aiutare la città a creare un ecosistema più completo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ha spiegato Ren Aiguang, vicedirettore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione, durante una conferenza stampa tenutasi a Shanghai la scorsa settimana. Lo scopo è quello di creare una Shanghai più innovativa e pronta al passo successivo alla pandemia. Il distretto di Pudong, un’area situata a est del fiume Huangpu che gode di uno speciale sostegno economico e di sviluppo da parte del governo centrale, dovrebbe essere il sito pilota per i progetti sostenuti dal piano I.A. della città.
Le smart city per guardare oltre il Covid
Il caso di Shanghai rivela una tendenza più ampia all’interno della Cina che inizia a costruire il suo futuro post Covid. In questi mesi e dal Congresso arriva più spinta alle realtà attive nello sviluppo delle smart city cinesi. Il concetto di sviluppo delle smart city è stato incorporato negli obiettivi di sviluppo del 14° Piano quinquennale (2021-2025) di quasi tutte le province e regioni cinesi. Questi includono la fornitura di servizi e governance intelligenti.
Già oggi la Repubblica Popolare conta 29 città “dual-gigabit” con banda larga gigabit cablata e wireless (il numero dovrebbe salire a 100 città entro la fine del 2023); 1,85 milioni di stazioni base 5G con 450 milioni di utenti mobili 5G; 5,2 milioni di rack di data center standard, 19 milioni di server di data center e una capacità di archiviazione di 800 exabyte.
Qualche esempio? A giugno scorso, 36 distretti di Chongqing sono stati collegati a una rete completa di gestione delle condotte urbane che si avvale di un centro di comando digitale. Il sistema consente la gestione in tempo reale della rete di tubature con la possibilità di identificare le perdite. Il sistema è stato installato anche nelle città di Wuxi (provincia di Jiangsu) e Shijiazhuang (provincia di Hebei) ed è in fase di implementazione in altre città della Cina.
600 miliardi di dollari in più l’anno
Il distretto di Fengtai, a Pechino, ha attuato un programma di incentivi per le smart city per attirare le aziende high-tech con sovvenzioni e il distretto dichiara di avere 1900 imprese high-tech. La Jiu-Yi Technology ha installato un sistema di allerta precoce nelle linee ferroviarie e metropolitane della città che monitora il flusso di passeggeri, le attrezzature e le strutture e che può rilevare problemi di sicurezza come piattaforme intasate d’acqua e corpi morti sui binari. La Yunlu Technology ha installato una piattaforma di monitoraggio intelligente della rete di tubature di riscaldamento in grado di rilevare automaticamente le perdite e di effettuare regolazioni intelligenti della temperatura.
A fine settembre Terminus ha lanciato un sistema operativo di decarbonizzazione urbana per le città intelligenti, in grado di monitorare in modo completo indicatori chiave come la temperatura e l’umidità, di gestire l’approvvigionamento e il consumo di energia e di ottimizzare l’uso dell’energia attraverso un sistema di gemelli digitali.
Secondo un report di McKinsey & Co, un uso più ampio delle tecnologie di intelligenza artificiale nei processi industriali, nella ricerca medica, nei veicoli autonomi e in molte altre applicazioni potrebbe creare un valore economico di 600 miliardi di dollari all’anno per la Cina. Una Cina che sta lavorando al suo futuro senza però contropiede su un presente che vede ancora in vigore dure restrizioni anti Covid.
Tanto che sempre a Shanghai, sede dell’innovativo piano sull’intelligenza artificiale, si sta lavorando a un progetto da oltre 220 milioni di dollari per costruire un centro di quarantena permanente sull’isola di Fuxing, nel fiume Huangpu. Dovrebbero essere presenti 3009 camere di isolamento e 3250 posti letto. Sembra che anche il controllo anti pandemico farà parte del futuro di Shanghai e della Cina, insieme all’intelligenza artificiale.