Da dicembre è attivo allo scalo della metropoli del Sud del Paese un sistema di credito sociale per i passeggeri. E il Dragone investe sempre di più nel trasporto aereo. Ecco come e perché
La Cina vuole mettere le ali. I venti di guerra commerciale e di scontro politico con gli Stati Uniti (e non solo) non fermano le ambizioni di crescita. Uno dei settori in cui il Dragone asiatico punta maggiormente è quello del trasporto aereo. D’altronde basta guardare a tutti i dati e alle previsioni sui trend del turismo dei prossimi anni per capire che il ruolo della Cina in merito sarà sempre più dominante. E Pechino coglie l’occasione per mettere in pratica una delle parole chiave più amate dal presidente Xi Jinping, forse la più amata: innovazione.
Social credit system a Shenzhen
Un esempio più che lampante? Il social credit system. Se n’è parlato tanto negli scorsi mesi, spesso in maniera inesatta ed eccessivamente allarmistica. Stiamo parlando del programma di “credito sociale” che da più parti è stato definito orwelliano che il governo cinese starebbe preparando per il quasi miliardo e mezzo di propri cittadini. Ebbene, è proprio un aeroporto a diventare il luogo di uno dei primi esperimenti in materia. Stiamo parlando dell’aeroporto di Shenzhen. Un luogo non a caso. Immensa metropoli da oltre 12 milioni e mezzo di abitanti, Shenzhen è una delle città più in ascesa in tutto il Paese negli scorsi anni, forse lustri. Immenso hub tecnologico, questa megalopoli del profondo Sud cinese (che geograficamente rappresenta la porta del governo centrale per la regione autonoma di Hong Kong) è la città in cui è nata Tencent, il colosso che tra le altre cose controlla la piattaforma WeChat.
Come funziona il programma
Ebbene, da dicembre l’aeroporto di Shenzhen si è ufficialmente dotato di un nuovo programma di security check, basato sul credit system. In che cosa consiste? Ai passeggeri con un buon credito social saranno riservati una serie di vantaggi, tra cui un canale preferenziale per i controlli di check-in e una serie di privilegi in grado di abbattere i tempi di attesa prima dell’imbarco. Il sistema, messo a punto dalla Civili Aviation Administration cinese, consente di classificare gli utenti dello scalo di Shenzhen e dividerli in diverse fasce di credito.Coloro i quali avranno un punteggio più basso saranno chiamati a controlli più approfonditi. In che modo si possono perdere “punti”? Per esempio disseminando informazioni errate in materia di sicurezza, fornire documenti o credenziali false, occupare il posto sbagliato, avere un comportamento aggressivo con i dipendenti dello scalo oppure a bordo, visto che anche le compagnie aeree (quantomeno quelle cinesi) sono chiamate a collaborare al piano. I dati raccolti, almeno secondo le intenzioni dichiarate, saranno utilizzati anche per migliorare la customer experience.
216 nuovi aeroporti entro il 20235
Il sistema è stato inizialmente testato per un campione di circa centomila passeggeri ma ora è stato esteso a tutti gli utenti dello scalo di Shenzhen, che nel 2017 è stato utilizzato da oltre 45 milioni di persone. L’intenzione del governo è però quella di estendere l’utilizzo del social credit system anche ad altri aeroporti. Aeroporti che saranno sempre di più, in Cina. Secondo quanto annunciato lo scorso 10 dicembre dalla Civil Aviation Administration, ne saranno costruiti 216 nuovi su tutto il territorio nazionale entro il 2035. data entro la quale la Cina dovrebbe offrire al mondo il 25 per cento dei passeggeri globali. Una percentuale monstre. I nuovi aeroporti dovranno essere avanzati tecnologicamente e dotati di tutte le più nuove forme di intelligenza artificiale e big data system.
Gli investimenti nel trasporto aereo
Negli scorsi mesi è stato reso pubblico un elenco di progetti legati all’aviazione civile. Un elenco composto da 28 progetti per un totale di 16 miliardi di dollari di investimenti messi sul piatto solo dal settore pubblico, in attesa che il privato faccia la sua (cospicua) parte. Uno degli attori più attivi sul mercato aereo cinese è Airbus, che negli scorsi anni sta continuando ad aumentare la sua presenza nel Paese. Proprio a Shenzhen è stato aperto l’Airbus China Innovation Centre, il secondo hub tecnologico della compagnia dopo quello aperto nella Silicon Valley. Qui si sperimentano nuove tecnologie legate poer esempio all’hardware di bordo, cabin experience, connessioni wi-fi in volo e tanto altro. Il tutto con una rigida cooperazione con aziende cinesi come Royale Technology e la China Mobile Intelligent Mobility Network. Ma anche Boeing non sta a guardare. D’altronde la Cina offrirà sempre più turisti e sempre più passeggeri e ha disperato bisogno di nuovi aerei, nuovi piloti, nuovi aeroporti. Il volo di Pechino è appena cominciato.