È un aeromobile “ibrido” che assomiglia ad un elicottero ed è alimentato da 18 motori. È estremamente silenzioso e si guida con un joystick. E come un drone può essere pilotato da remoto. Sarà il mezzo del futuro?
Il cielo si sta popolando di nuovi mezzi di trasporto, sempre più complicati, sempre più innovativi e sempre più geniali. Nel segno dell’ibridismo. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, si chiama Volocopter. Parliamo di un aeromobile multirotore che ha effettuato il suo primo volo, con pilota, lo scorso 30 marzo, in Germania.
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Caratteristiche e funzionalità
Il VC200 non è un semplice “incrocio” tra un elicottero e un drone. È costituito da un telaio in fibra di carbone in cui sono stati collocati 18 motori alimentati da 9 batterie. Funziona tramite propulsione elettrica, a emissioni zero, e per restare in aria ha bisogno di circa 50 kilowatt d potenza. E può volare anche senza una presenza umana a bordo, come qualsiasi altro drone o velivolo a pilotaggio remoto.
Sono due le caratteristiche che lo rendono assai interessante: la silenziosità, cosa non usuale per un elicottero, e la facilità di guida che avviene muovendo un joystick e usando una sola mano. Con semplici movimenti, e una leva, è possibile alzarsi in volo, muoversi nelle quattro direzioni e gestire al meglio ogni movimento e rotazione del mezzo.
Il volo è stato effettuato da Alexander Zosel, amministratore delegato dell’azienda che ha costruito il Volocopter:: «È stato incredibile. Volteggiava leggerissimo e sembrava non ci fossero delle forze a sostenerlo. Ogni movimento che ho fatto con il joystick è stato eseguito senza problemi. Ho guardato in basso ed ero a 20-25 metri da terra ma mi muovevo con grande semplicità». L’emozione che si prova nel volare, il sogno di tutti.
Un’idea nata nel 2010 (e piena di successi)
L’azienda che lo ha creato ha iniziato a lavorare al progetto nel 2010 si chiama E-volo. Insieme ad Alexander Zosel c’erano altri due “visionari”, Stephan Wolf e Thomas Senkel (poi uscito dal progetto). Per costituire il primo prototipo ci sono voluti altri 12 mesi ma nel 2012 è arrivato il primo riconoscimento ufficiale: la vittoria del Lindbergh Innovation Prize, dedicato proprio a questo tipo di tecnologie. Nell’agosto dello stesso anno il governo federale tedesco decide di supportare l’idea con un finanziamento di circa 2 milioni euro.
Non è finita qui. Nel 2013 arriva il turno del crowdfunding, attraverso la piattaforma Seedmatch. È un altro successo. E-volo raccoglie, solo nei primi tre giorni, oltre un milione e 200mila euro. Nel 2014 arrivano le collaborazioni importanti, come quella con Ascending Technologies, un’azienda tra le più importanti nell’ambito della produzione di velivoli a pilotaggio remoto, acquisita da un gigante come Intel.
Permessi e usi futuri per Volocopter
Per effettuare il suo primo volo, Volocopter ha dovuto chiedere un permesso speciale all’autorità che gestisce l’aeronautica in Germania, passando come “aereo ultraleggero”. Il successo del test, d’altro canto, ha portato un’ondata di ottimismo da parte dell’azienda che ha già fatto diversi annunci e proclami per i prossimi mesi.
Innanzitutto nuove sperimentazioni. Ne verranno fatti altri due cercando una maggiore altitudine e una maggiore velocità di movimento. Ma Zosel ha anche affermato che persino la NASA ha mostrato interesse per Volocopter, identificato come possibile soluzione per combattere il traffico congestionato della Silicon Valley.
E questo non è l’unico obiettivo che il mezzo potrebbe raggiungere: nella testa degli ingegneri, infatti, potrebbe avere un ruolo di primo piano nell’ambito degli sport d’aria e nei servizi di aerotaxi pubblici. Come ad esempio all’interno degli aeroporti. Ma quello è il futuro. Oltre a volte così una sto con la fantasia c’è bisogno di migliorare ancora la tecnologia, l’affidabilità e la sicurezza.