Geta è il robot che potrebbe rivoluzionare il sistema dei parcheggi nelle grandi città. Costa 150mila dollari e usa dei laser per posizionare le macchine in maniera così perfetta da far risparmiare il 40% dello spazio.
In futuro parcheggiare l’automobile potrebbe essere facilissimo. Basterà affidarlo a un robot, come hanno fatto in Cina, ed evitare di perdere tempo e pazienza. La Yeefung Automation, azienda con sede a Shenzen, sta perfezionando lo sviluppo di una tecnologia che vuole trovare una risposta al problema dei parcheggi cittadini. E funziona così:
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Geta, il parcheggiatore automatico
L’azienda ha calcolato che con questo sistema si potrà risparmiare fino al 40% dello spazio che attualmente è destinato ai parcheggi nelle grandi città. Ogni operazione, inoltre, può essere conclusa in circa due minuti. Il robot si chiama Geta e usa dei laser per posizionarsi correttamente sotto l’auto e dei motori per poterla sollevare e trasportare fino a destinazione.
Tutto è calcolato al millimetro e le auto possono essere sistemate tra loro molto vicine.
Costi e previsioni per il futuro
Si tratta ovviamente di una novità che ha bisogno di altri test prima di essere lanciata sul mercato. Questi robot, verdi e viola, avranno un costo di circa 150mila dollari ma potranno essere molto utili per le grandi città sempre più congestionate dal traffico e dall’inquinamento.
Solo in Cina si prevede che, entro il 2020, ci saranno circa 200 milioni di veicoli.
Marco Wu, CEO di Yeefung Automation, ha rivelato a Reuters che l’interesse per questa tecnologia è già ampio. Da Singapore a Londra, le manifestazioni d’interesse si sono moltiplicate negli ultimi mesi. Ed è per questo che l’azienda ha deciso di accelerarne nello sviluppo e la prima produzione.
Alcune perplessità
È evidente che, pur essendo molto affascinante, questa tecnologia ha ancora dei limiti notevoli. Basti pensare che ogni struttura, soprattutto nei periodi di traffico intenso, dovrebbe essere dotata di molti robot. Questo comporterebbe una spesa alquanto notevole e, in caso contrario, l’aumento dei tempi di attesa per lasciare o riavere il proprio mezzo. Anche l’adattamento alle varie rampe esistenti potrebbe non essere sempre così semplice e comportare delle modifiche dispendiose. Insomma, siamo ancora agli inizi e solo il tempo potrà dire se questa innovazione rimarrà solo una bella idea o avrà un’effettiva applicazione pratica.