Sostenibilità energetica, trasporto metropolitano, applicazioni a favore del cittadino: dal 2008 Buenos Aires lavora per l’innovazione e per diventare una delle città più smart dell’America Latina
Una capitale con quasi tre milioni di abitanti. Un’area metropolitana che comprende quasi 14 milioni di persone. Non è certo facile per Buenos Aires rispondere alle esigenze di tutti. Ma la città più importante dell’Argentina si sta impegnando per farlo. Non è più la città che i porteños – così vengono chiamati i suoi abitanti- amavano definire come la Parigi del Sud. Certo ci sono ancora i quartieri che portano i segni delle invasioni occidentali e di una popolazione che spesso non è nata in Argentina, ma qui ha portato il suo stile e i suoi gusti.
Un’ascesa politica ed economica ha fatto della capitale argentina una delle città più ricche del mondo. Ma era pur sempre America e il culto del nuovo era troppo forte per non lasciare traccia. A questo si è aggiunta la crisi e poi il default che hanno dato forse lo stimolo alla città per darsi un volto nuovo e svincolarsi dal suo glorioso passato. A partire dagli anni Novanta hanno cominciato a sorgere anche qui i grattacieli simbolo della modernità: le torri di El Faro, la Torre Fortabat, il Museo di arte contemporanea, l’Edificio Kavanagh.
La città ascolta i cittadini
Ma oltre all’architettura, la città ha cambiato fisionomia con i suoi servizi. In primo luogo una piattaforma che raccoglie i reclami. Quella delle lamentele dei cittadini fa fatica a presentarsi come un’innovazione 2.0, ma se scattare una foto a un tombino scoperto e inserirla in un sistema che è in grado di processare la richiesta e offrire subito una soluzione può servire a risolvere il problema, vuol dire che Buenos Aires si sta incamminando sulla giusta strada. La strada dell’ascolto di chi la città la vive. Le 30mila segnalazioni al mese vengono raccolte da un ente creato appositamente, il Gcba, che una volta raccolta la richiesta contatta i residenti attraverso i social media e cerca di intervenire al più presto. Al massimo entro quattro giorni.
I lampioni intelligenti
Certo, non basta questo per dire che Buenos Aires sia già una smart city. Ma ci sono almeno altri due indizi che possono testimoniare il percorso intrapreso dalla capitale argentina a partire dal 2008. In primo luogo l’illuminazione cittadina, uno dei modi per rendere il centro urbano davvero sostenibile. Per risparmiare sulle spese energetiche, Buenos Aires ha sostituito tutti i lampioni, 91mila per la precisione, con luci al Led. E non solo. Ognuno di questi punti luminosi in giro per le strade cittadine è in grado di comunicare con un sistema centrale grazie a una connessione internet e dare in ogni momento informazioni su consumi, anomalie e anche atti vandalici. Oltre a risparmiare sulla bolletta della luce, quindi, l’amministrazione argentina può così fare economia anche sui costi di manutenzione degli impianti e migliorare la loro efficienza.
Subte, la metropolitana con il wi-fi
A Buenos Aires, poi, è facile spostarsi con i mezzi pubblici. C’è un sistema ferroviario pubblico e uno privato che offorno due alternative per raggiungere le varie zone della città. In più c’è una rete della metropolitana abbastanza efficiente. La metro si chiama Subte e ha sei linee, 78 stazioni e più di due milioni di passeggeri al giorno. La città sta lavorando per rendere le stazioni e l’intera rete ancora più moderne. Sono già state istallate 250 macchine per la ricarica delle tessere per gli spostamenti. Le ultime 45 lungo la linea D. Inoltre, la gestione del servizio si è impegnata a rendere possibile la connessione wi-fi in tutte le stazioni, ad aprire cinque biblioteche virtuali e 20 punti digitali nei tunnel sotterranei. Questi utlimi potranno offrire connessione internet e possibilità di ricaricare i dispositivi mobili ai passeggeri in attesa. Nel 2014 Buenos Aires è stata premiata per il suo sistema di trasporto urbano sostenibile che include il metrobus, le ecobici e un piano di priorità per i pedoni, con la costruzione di passaggi appositi nel centro per agevolare lo spostamento delle persone a piedi lungo le principali arterie cittadine.
La tecnologia contro le alluvioni
La tecnologia è riuscita anche a venire in soccorso di un problema naturale che affligge la città da sempre. Buenos Aires si trova su un sistema di canali, nove per la precisione. E questa conformazione naturale aumenta di parecchio il rischio di alluvioni. Anche in questo caso il Gcba ha deciso di automatizzare la manutenzione delle condotte di drenaggio delle acque. Stiamo parlando di una rete di tubi lunga 1500 chilometri. I sensori che sono stati posizionati lungo tutte le tubazioni aiutano a segnalare i punti di ciriticità per permettere a chi si occupa della ripulitura di lavorare nella maniera più efficiente possibile. Inoltre, questo sistema rende molto più semplice prevedere gli allagamenti e dare l’allarme in tempo per predisporre l’evacuazione delle zone a rischio. La tecnologia che rende tutto questo possibile è fornita dalla Sap, che si occupa dell’analisi di big data. Nel 2015 è stato realizzato anche un altro progetto per il controllo delle precipitazioni e dei canali di scolo con la collaborazione di Oracle e Bgh Tech Partner.
Il distretto tecnologico
L’attenzione all’informatica nella città è evidente anche dalla nascita nel 2008 del Distrito tecnologico. È un’area di Buenos Aires al di là dei barrios (quartieri ndr) tradizionali, dove possono convivere l’identità culturale della città e le imprese innovative che lì possono trovare incentivi finanziari e supporto per lo sviluppo del loro business. Il distretto si trova nella zona sud della città, quella che ha maggiore necessità di crescita, e copre 200 ettari di terreno. L’investimento iniziale per la sua realizzazione arrivato sia dal pubblico che dal privato è stato di 200 milioni di dollari e in questi anni il distretto ha attirato più di 100 attività. E mentre il fermento imprenditoriale della città si sviluppa qui, Buenos Aires continua a lavorare per mettere a disposizione di tutti i dati che riesce a raccogliere in nome della trasparenza. La capitale argentina è indietro rispetto ad altre città del mondo che si meritano di più l’appellativo di smart city, ma rimane comunque un esempio di sviluppo per l’America Latina e con molte potezialità di crescita.
Tutte le app della città
A riprova del fatto che la capitale argentina ce la sta mettendo tutta per rincorrere il futuro c’è un sito internet, Buenos Aires Ciudad, dove è possibile vedere tutte le iniziative messe in campo dal governo cittadino e l’idea che ispira questi sforzi. C’è una sezione dedicata alla modernizzazione, all’innovazione e alla tecnologia nella quale è possibile leggere le ultime notizie sulla città intelligente e conoscere tutte le applicazioni nate per orientarsi meglio grazie allo smartphone: un elenco degli eventi culturali che offre la capitale argentina, un sistema di teleassistenza per le persone anziane, una mappa dei percorsi cittadini da poter fare in bici, solo per citarne alcune. Molto di quello che Buenos Aires sta facendo per rinnovarsi e per imporsi a livello mondiale come città moderna passa quindi anche attraverso la promozione che il governo locale fa delle sue iniziative. Ormai la città ha costruito il suo marchio ben identificabile e visibile nelle piattaforme web che raccolgono tutte le informazioni sulla capitale e sulle sue attività.
@martinolara
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