La startup offre un’alternativa basata sull’intelligenza artificiale per risolvere il problema del littering, il diffuso malcostume di gettare i rifiuti a terra invece che nei cestini
In una recente intervista, uno dei fondatori di Pixies spiegava a StartupItalia delle difficoltà, per le startup concentrate sulla parte hardware nell’ambito smart city, di trovare finanziamenti da parte dei fondi di venture capital. A distanza di sette mesi, Pier Paolo Ceccaranelli e Andrea Saliola, i due ingegneri romani alla guida dell’azienda ideatrice del robot ecosostenibile per la raccolta e differenziazione dei rifiuti, hanno raggiunto un obiettivo importante per il proprio progetto.
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Pixies ha infatti chiuso il suo primo round di investimento pre-seed da 180mila euro. Un traguardo che si aggiunge all’ingresso, lo scorso settembre, nel programma di accelerazione Zero, acceleratore dedicato alle soluzioni innovative in ambito green, promosso da Cdp Venture Capital, in collaborazione con LVenture, Elis ed Eni.
L’intelligenza artificiale di Pixies per la raccolta dei rifiuti
“Abbiamo un’idea di smart city che va oltre i big data e la digitalizzazione“, raccontava Pier Paolo Ceccaranelli a StartupItalia. Motivo per cui Pixies ha deciso di concentrarsi sulla parte hardware. Ha realizzato un robot intelligente, in grado di riconoscere i rifiuti a terra, dai bicchieri e le bottiglie ai mozziconi di sigaretta, e raccoglierli, differenziando quelli in plastica. L’utilizzo dei pixies – il nome dei robot – per ora è destinato soprattutto alle strade e alle piazze. In futuro, però, i potenziali ambiti potrebbero essere molti di più. Il prototipo potrebbe essere usato anche in spazi al chiuso, come i saloni aziendali, o in contesti come il primo soccorso.
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“Pixies nasce per dare un’idea concreta di smart city, spesso percepite come complesse nuvole di dati”, afferma Andrea Saliola, Ceo e cofondatore dell’azienda che ha nelle tecnologie legate alla robotica mobile autonoma e nel deep learning uno degli aspetti chiave. Il fine è ambizioso e attuale: “aiutare l’ambiente costruito a ricongiungersi, attraverso la tecnologia, con l’ambiente naturale”.
I vantaggi principali sono due: il risparmio di soldi pubblici e la sostenibilità ambientale. Secondo i cofounder della startup, i Comuni che adotteranno la loro soluzione spenderanno tra il 30 e il 40% in meno rispetto a quanto impiegato finora. Somme considerevoli, se si pensa che a Roma il lavaggio delle strade costa alle casse comunali 95 milioni di euro all’anno, 29 a Milano, 12 a Torino e otto a Firenze. In totale, la spesa annuale mondiale per questo problema è di circa 40 miliardi di euro.
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Inoltre, i robot sono costruiti con plastica riciclata attraverso stampati 3D e sono alimentati a energia solare, con un’autonomia di 12 ore. Ognuno è in grado di pulire otto mila metri quadrati per ogni ciclo di ricarica. Per fare un confronto, Piazza del Popolo a Roma e Piazza Duomo a Milano hanno una superficie di circa 17mila metri quadrati ciascuna, mentre Piazza Maggiore a Bologna quasi sette mila. Quando stanno per esaurire l’alimentazione, i pixies, tornano alla loro base: un alloggio a scomparsa all’interno di una panchina.
Il round da 180mila euro
Pixies risulta oggi tra le dieci startup italiane più attive nel mondo del cleantech, ossia l’utilizzo di tecnologie per ridurre l’impatto ambientale. Il round pre-seed da 180mila euro chiuso dalla startup romana vede come investitori Cdp Venture Capital, LVenture e Key Capital e servirà all’azienda per crescere nell’area di ricerca e sviluppo, a livello software e hardware. “Siamo contenti che investitori così autorevoli abbiano scelto di credere in noi e nella nostra visione di futuro. Lavoreremo insieme per rendere questo futuro sempre più vicino”, commenta Saliola.
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Anche grazie ai nuovi fondi, i soci di Pixies puntano ad avviare in primavera una campagna di dimostrazione di fattibilità – proofs of concept – per validare la tecnologia e le opportunità di mercato con i potenziali clienti. Tra questi, pubbliche amministrazioni e corporate. “Con le nuove risorse amplieremo il team e avvieremo una fase più operativa del nostro percorso di crescita”, evidenzia Pier Paolo Ceccaranelli, Coo e cofondatore della startup. “L’obiettivo è quello di raggiungere il maggior numero di clienti possibili, per raccogliere metriche sull’impatto della soluzione offerta. Lavoreremo per rendere il nostro prodotto ancora più innovativo sul mercato”.