Al via la prima selezione. Energia, economia circolare, manifattura sostenibile e gestione delle risorse idriche: sono già più di 60 i progetti di ricerca valutati. Stanziati 1,5 milioni di euro per le startup più promettenti
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) il 70% dell’abbattimento delle emissioni in atmosfera dipende da tecnologie che già esistono. Un numero che suona come una responsabilità dell’intero sistema produttivo che queste tecnologie le deve testare e immettere nel processo, ma anche di ogni startup che nasce per essere innovativa e attraverso le tecnologie può impattare sul futuro di tutti. Tra le culle più fertili di progetti legati alla transizione ecologica ci sono senza dubbio i laboratori di ricerca delle università italiane, e per aiutarli a crescere è nato Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dedicato alla Sostenibilità di CDP Venture Capital in collaborazione con il Politecnico di Milano e con il coinvolgimento del Politecnico di Torino e del Politecnico di Bari.
65 milioni di euro tra investimenti e VC
Presentato al Politecnico di Milano durante il Tech Transfer Day, Tech4Planet include i settori dell’energia, dell’economia circolare, della manifattura sostenibile e della gestione delle risorse idriche e ha un valore complessivo di 65 milioni di euro, tra investimenti diretti in startup nate dalla ricerca e finanziamenti di gestori di venture capital specializzati in tecnologie di frontiera strategiche per la transizione ecologica. Siamo nell’ambito del cosiddetto “deep tech”, che con approccio ingegneristico o scientifico orientato ad un forte impatto per ambiente e società, guida l’innovazione affrontando problemi complessi come i cambiamenti climatici, l’innovazione industriale, la salute e il benessere.
“L’Italia è leader nella robotica, nelle soluzioni ingegneristiche, nell’industria aerospaziale, nelle tecnologie per la scienza: da qui bisogna partire”
“Se parliamo di deep tech l’Italia è un paese che senza dubbio primeggia nella robotica, nell’agrifood, nell’ingegneria, nell’industria aerospaziale, nella scienza e nel biotech. Investire in questi settori è il punto di partenza per aprire anche altri ambiti di sviluppo in cui siamo più deboli, come il digitale. Una cosa però distingue fra tutte le startup deep tech: serve più tempo per farle crescere ma il loro ritorno, in termini di investimento e di impatto reale, è potenzialmente di gran lunga maggiore”. Un messaggio che Enrico Resmini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP Venture Capital, lancia direttamente alle aziende, protagoniste fondamentali di questo processo di cambiamento: “Servono capitali e aziende che vogliono innovare. Progetti di questo tipo per decollare hanno bisogno di linfa e di affrontare costi che indubbiamente corrispondono ad un rischio, e sappiamo bene che per cultura le aziende italiane tendono a non investire in ciò che comporta un certo rischio. Ma noi siamo in prima linea in questa nuova fase per dire che il mondo VC anche nel nostro paese inizia a crescere con numeri importanti”.
C’è un grande bisogno di trasferimento tecnologico, non solo con aziende corporate ma anche tra le PMI, il tessuto imprenditoriale più nutrito e diversificato. La domanda non è quindi “se” fare il trasferimento tecnologico, ma “come”: “Tech4Planet è nato perchè serviva un team che facesse da cinghia di trasmissione dall’università alla prateria degli unicorni italiani, e che a scienziati, ingegneri, tecnici affiancasse dopo una fase di spin-off anche manager e partner capaci di leggere il mercato, di ottimizzare le risorse”, spiega sempre Resmini.
“I progetti deep tech richiedono più tempo e pazienza ma se hanno successo danno i risultati migliori: il trasferimento tecnologico conviene a startup e aziende”
Al Tech Transfer Day sono intervenuti anche Regione Lombardia, Comune di Milano, le università e gli hub coinvolti. Ne è emersa una fotografia di grandi sfide – prima del 2030 servono almeno altri 500 miliardi di investimenti privati, anche per migliorare tecnologie già mature – ma anche di impegno a più livelli, dai 55 milioni stanziati da Regione Lombardia per la ricerca al ruolo facilitatore che le stesse Università rivestono anche in momenti di stallo per le startup più promettenti.
Leggi anche Il futuro del pianeta negli spin-off dei Politecnici selezionati da Tech4planet
Risorse e player già coinvolti
CDP Venture Capital oggi gestisce complessivamente un 1,8 miliardi di euro di asset e dal PNRR sono in arrivo altri 250 milioni per il lancio del Green Transition Fund. Le risorse stanziate con Tech4Planet hanno un potenziale effetto leva stimato di oltre 130 milioni di euro in 4 anni, e mobilitano anche importanti istituzioni e player del settore energetico che hanno già co-investito, come Fondazione Politecnico di Milano, A2A e Iren, oltre a Joule, la scuola di Eni per l’impresa, che è coinvolta in qualità di corporate partners.
Sono più di 60 i progetti di ricerca valutati da Tech4Planet, tra i quali si sono distinti 12 protagonisti dell’area espositiva e dei talk organizzati per il Tech Transfer Day. Al momento sono già stati deliberati 1,5 milioni di euro destinati a 5 progetti tecnologici e a startup che si distingueranno lungo il percorso. La fase di accelerazione imprenditoriale per il trasferimento delle invenzioni sul mercato sarà poi coordinata da PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano, insieme a partner nazionali e internazionali.