Si chiama Volontari SOS ed è una piattaforma sviluppata dall’azienda guinness dei primati nata a Cesena quasi dieci anni fa. Finora ha raccolto 40mila iscrizioni. La nostra intervista a Fabio Zaffagnini, CEO con un passato da biologo marino
Il mese di maggio 2023 passerà drammaticamente alla storia per l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, provocando piogge, frane e straripamenti senza precedenti. L’alluvione ha coinvolto 44 comuni emiliani e romagnoli. Le forti piogge hanno fatto straripare 23 corsi d’acqua e nel territorio colpito si sono verificate 250 frane in 48 comuni. L’Italia e il mondo intero si sono subito mobilitati per aiutare quella popolazione, concentrata soprattutto nell’area romagnola che va da Cesena a Ravenna, colpita da acqua, fango e smottamenti. Ma in che modo la tecnologia, la comunità, le piattaforme digitali e quelle dei social network possono contribuire a migliorare la situazione e a fare la differenza? Su StartupItalia abbiamo deciso di raccontare le storie di coraggio, solidarietà, innovazione.
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«Abbiamo iniziato alle 5 del pomeriggio e finito alle 6 della mattina seguente. Di solito cerchiamo 200 chitarristi, 300 batteristi. In questo momento, invece, chi ha voglia di dare una mano». Fabio Zaffagnini, 47 anni, è fondatore della startup Rockin’1000 ed è uno dei tantissimi romagnoli che, spostandosi spesso per lavoro dalla propria terra, si è sentito impotente di fronte alla tragedia dell’alluvione (mentre scriviamo il bilancio dei morti è salito a 15). «Eravamo bloccati a Milano», spiega a StartupItalia mentre da quelle parti c’è chi si sta rialzando e chi invece purtroppo fa ancora i conti con l’acqua che arriva sopra le ginocchia. «In una notte abbiamo sviluppato e lanciato online un sito per mettere in contatto le amministrazioni e le persone pronte a rimboccarsi le maniche». Lo hanno chiamato Volontari SOS (qui il link) e in una settimana dal lancio conta 40mila persone registrate.
Come funziona Volontari SOS
Fin dall’alluvione di Firenze del 1966 queste persone rispondono a un unico nome. Sono gli angeli del fango, sconosciuti che improvvisamente diventano compagni. «Al momento ci sono 18 comuni che stanno utilizzando Volontari SOS, in maniera totalmente gratuita», ci spiega Zaffagnini. La modalità di funzionamento della piattaforma è semplice: l’amministrazione ha una dashboard sulla quale carica le figure richieste: idraulici, persone che si occupino di pulizia delle strade e delle case; a quel punto il sindaco o l’assessore apre i turni della giornata per organizzare il lavoro; gli utenti si prenotano e si danno appuntamento all’orario stabilito.
«Il lavoro della Protezione Civile non cambia», ci tiene a precisare Zaffagnini, che con questa iniziativa ha avuto un’altra conferma di quanta solidarietà ci sia in Italia. «I turni vengono coperti al 99%. A fine giornata ci sono pochissimi posti disponibili». Siamo tornati a intervistarlo a pochi mesi dalla chiacchierata che ha permesso alla nostra community di conoscere la storia di Rockin’ 1000, una realtà da guinness che organizza concerti con decine di migliaia di musicisti. «Parte del codice del sito di Rockin’ 1000 è stato copiato, preso e appiccicato all’infrastruttura che regge Volontari SOS».
Un accordo che funziona
Ma le similitudini vanno ben oltre qualche stringa alfanumerica. «La musica e il volontariato partono da una fiamma che si accende dentro di noi. È voglia di dare, di esprimersi e di fare qualcosa per gli altri». Una performance che gratifica chi la riceve e al contempo eleva chi la compie, facendolo o facendola sentire parte di una comunità.
L’emergenza in Emilia Romagna non è finita. Non esagera la politica locale e la cittadinanza dicendo che i danni si potrebbero definire difficilmente calcolabili, dall’agricoltura fino all’industria. Ci sono poi case, ricordi, luoghi dell’anima che richiederanno anni prima di essere ricostruiti. In una vita precedente Zaffagnini si è occupato in prima persona di effetti della crisi climatica, avendo lavorato al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. «Il numero di eventi estremi sta aumentando e spesso i territori non sono progettati per resistere. Le infrastrutture, come argini e ponti, vengono realizzati basandosi sui cosiddetti tempi di ritorno, ossia li si costruisce per rispondere a quella che si prevede essere la calamità peggiore». Oggi le calamità sono aumentate di numero e di intensità.
Rockin’1000 torna a casa
In un’Italia dove la solidarietà si manifesta a ogni tragedia, con l’offerta che supera molto spesso la domanda, Volontari SOS è uno strumento che potrebbe restare? «Sarebbe bellissimo. Penso sia replicabile in qualsiasi contesto e rimarrebbe comunque sempre gratuito. La notte in cui lo abbiamo sviluppato non abbiamo ovviamente avuto tempo per fare analisi di mercato, ma ci siamo stupiti del fatto che non esistesse niente di simile». Per il resto il team di Rockin’1000 non ha mai smesso di fare quello per cui è nato: regalare emozioni con la musica. Zaffagnini ha un’anticipazione per StartupItalia. «Stiamo organizzando un grande evento di raccolta fondi per le persone colpite dall’alluvione: riporteremo Rockin’1000 a Cesena, là dove è nata. Ci immaginiamo un concerto in cui suoneranno mille musicisti».