Studiare l’impatto del cambiamento climatico nelle città e l’efficacia delle possibili misure di mitigazione e di reintegro della biodiversità è l’obiettivo di Progetto Firenze, nato da un accordo tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Capellino. Quest’ultima ha messo a disposizione un investimento da 4,5 milioni di euro nell’ambito di un progetto pluriennale (2023 – 2032) che ha già visto una prima erogazione da 350mila euro. L’iniziativa, attraverso la modellizzazione di 10 aree specifiche (di cui cinque già individuate e deliberate dall’amministrazione comunale), si propone di ricavare possibili misure di mitigazione applicabili non solo a livello locale ma anche internazionale.
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L’impatto di Progetto Firenze
Secondo le stime del Programma ONU per gli Insediamenti Umani, entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città. A Firenze l’iniziativa si concentrerà, prima di tutto, sull’area di 16 ettari situata lungo l’Arno dove si creerà un habitat naturale urbano pensato come un laboratorio a cielo aperto per la sperimentazione di un sistema di analisi e monitoraggio sull’integrazione della natura in città. Lo studio vuole essere il più possibile replicabile ed esportabile in altri contesti urbani e prevede anche la sperimentazione di interventi che riguardano il verde cittadino all’interno del tessuto urbano, con l’obiettivo di misurare l’efficacia della piantumazione di alberi e fasce verdi ai margini di infrastrutture viarie e ferroviarie. Il fine ultimo è quella della rimozione degli inquinanti, la fissazione della CO2, l’ombreggiamento, il raffrescamento, il ripristino della biodiversità e della permeabilità del suolo.