Lo sostiene Greenpeace. Secondo la Ong per le strade cinesi continuano a circolare ancora troppi mezzi vecchi e inquinanti
Soltanto qualche decennio fa era il Paese delle biciclette e dei risciò. Oggi è il parco macchine più grande del mondo. Un gigantesco parcheggio in cui circolano oltre 360 milioni di veicoli. Di questi quasi 69 milioni sono moto e 270 milioni sono macchine. E ci sono ben 35 città con oltre un milione di mezzi. Anche per questo, laCina mancherà il proprio obiettivo di rendere il proprio enorme parco macchine, spesso vecchio e malandato, a impatto zero entro il 2060. A dirlo è Greenpeace. La data non è proprio dietro l’angolo, ma l’attuale tasso di riconversione non è sufficiente, secondo le stime e i modelli teorizzati dall’Ong ambientalista.
“La risposta ideale è che le case automobilistiche cinesi eliminino completamente i veicoli con motore a combustione interna entro il 2030”, ha affermato Bao Hang, project leader per Greenpeace Asia a Pechino. La Cina dovrebbe portare le vendite di veicoli a emissioni zero al 63% entro il 2030 e all’87% entro il 2035 se vuole raggiungere i suoi obiettivi, ha stimato il gruppo ambientalista. Secondo i dati ufficiali, le vendite cinesi di veicoli elettrici a batteria, ibridi benzina-elettrici plug-in e veicoli a celle a combustibile a idrogeno sono cresciuti del 157,5% a 3,52 milioni di unità nel 2021. Numeri importanti, ma insufficienti.
Greenpeace stima che le emissioni di anidride carbonica dovute alle auto presenti in Cina toccheranno il picco entro il 2027. Il giro di boa, insomma, è dietro l’angolo, ma in base alle tendenze attuali per l’Ong è improbabile che raggiunga l’obiettivo “zero netto” del Paese per il 2060. È probabile semmai che le emissioni totali di carbonio dovute al traffico di circa 360 milioni di mezzi si stabilizzino a 1,75 miliardi di tonnellate per poi diminuire costantemente dell’11% entro il 2035, si legge nel report che Greenpeace ha dedicato al colosso asiatico. La Cina dovrebbe ridurre le emissioni delle auto di almeno il 20% entro il 2035 se vuole rimanere sulla buona strada verso lo zero netto entro il 2060, viene scritto nel documento.
Da parte sua, il governo cinese ha affermato in report sull’automotive che i veicoli elettrici puri dovrebbero rappresentare il 20% delle vendite entro il 2025, toccare il 40% dopo cinque anni e quindi diventare la maggioranza in strada per il 2035, ma al momento sono ancora molte le auto, e più in generale i mezzi di trasporto, altamente inquinanti in Cina. Le venture Olimpiadi 2022, la cui inaugurazione è prevista per il 4 febbraio, hanno spinto molte municipalità interessate dalle manifestazioni sportive a rinnovare integralmente il parco del trasporto pubblico puntando su mezzi alimentati a idrogeno, ma ovviamente quello privato fa la parte del leone, soprattutto in un Paese così densamente popolato.