Il tema ambientale sembra essere il più delicato per le criptovalute in generale
Nell’ultimo anno fiscale la Wikimedia Foundation ha ricevuto donazioni in criptovalute per un valore di circa 130mila dollari. Per chi non la conoscesse, è la fondazione non profit fondata nel 2003, a San Francisco, con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di “contenuti liberi in tutte le lingue”, forniti gratuitamente attraverso i progetti wiki tra i quali il più noto è l’enciclopedia online di Wikipedia. Nelle scorse ore, come riportato da Ars Technica, 232 editor che contribuiscono a tenere aggiornate le voci hanno votato una proposta (che ha ricevuto il “no” da 94 dei loro colleghi) per chiedere alla fondazione lo stop alle donazioni in criptovalute, Bitcoin in primis.
La proposta con cui gli editor di Wikipedia chiedono il blocco alle donazioni in Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute è disponibile online. “Le criptovalute – si legge – potrebbero non essere in linea con l’impegno della Wikimedia Foundation per la sostenibilità ambientale. Bitcoin ed Ethereum sono le due criptovalute più utilizzate, e richiedono entrambe il proof-of-work (in realtà Ethereum si sta spostando sul proof of stake, ndr), utilizzando un’enorme quantità di energia”. Il riferimento è al processo senz’altro energivoro che regge l’infrastruttura hardware delle criptovalute.
Non è la prima volta che Bitcoin viene preso di mira rispetto a questi temi. Nelle scorse settimane pure Greenpeace, tra le più importanti ONG ambientaliste al mondo, ha avviato una campagna per denunciare l’inquinamento provocato da Bitcoin. Tornando però a Wikipedia, quali sono dunque i passaggi successivi al voto degli editor? Dal punto di vista legale la Wikimedia Foundation non è tenuta a eseguire quanto richiesto, ma ha commentato così la vicenda rispondendo ad Ars Technica. «Siamo consapevoli della richiesta della comunità che la Fondazione consideri di porre fine alle donazioni in criptovalute. Il nostro team di raccolta fondi sta esaminando la richiesta e le relative discussioni e forniremo ulteriori informazioni una volta completato il processo».
La questione ambientale sembra essere diventata la principale accusa che viene mossa contro Bitcoin. Dallo scoppio della pandemia in poi l’attenzione globale a questo ecosistema è cresciuta. Da parte loro, i sostenitori di Bitcoin ribadiscono che l’impiego di energie rinnovabili sta crescendo per alimentare le attività delle mining farm e che la transizione ecologica non è contrastante con questo tipo di economia. Non sarà comunque facile mettere d’accordo tutti. Nel 2020, pochi mesi dopo aver approvato il pagamento delle Tesla in Bitcoin, il Ceo Elon Musk aveva corretto il tiro dicendo che avrebbe riammesso quella soluzione soltanto quando Bitcoin avrebbe inquinato di meno. Le donazioni in crypto restano comunque molto diffuse, come hanno dimostrato le campagne a sostegno della popolazione ucraina.