“Sgomento per la scelta della Ue”
“Mai ci saremmo aspettati una soluzione finale così al ribasso che inserisce tra le attività finanziabili anche gas e nucleare. Il nostro Gruppo continuerà a distinguersi con politiche di investimento più rigorose e selettive per portare un vero cambiamento nel sistema economico. Pur consapevoli dei seri problemi di approvvigionamento energetico che il mondo sta fronteggiando, riteniamo che chi vuole lavorare per il contrasto al cambiamento climatico e alla lotta alle disuguaglianze debba fare scelte coraggiose non più rinviabili e puntare sulle fonti rinnovabili”. A dirlo Anna Fasano, presidente di Banca Etica, che evidentemente non ci sta alla scelta della Commissione Europea di includere tra le fonti di energia sostenibile anche il gas e le centrali nucleari.
“Dopo un dibattito andato avanti per anni – sottolineano da Banca Etica – e, nonostante il parere degli esperti ingaggiati dalla stessa Commissione Europea, pare ora inevitabile che nella così detta Tassonomia – vale a dire l’elenco delle attività considerate sostenibili e dunque destinatarie di ingenti fondi pubblici e investimenti privati che vogliano definirsi green o sostenibili – saranno inclusi anche l’estrazione di gas e la produzione di energia nucleare”.
“Etica Sgr fin dalla costituzione si impegna per un progressivo miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione e di abbandono delle fonti fossili, contribuendo in modo importante a quell’azione dal basso per il cambiamento in questa direzione e per incidere sui comportamenti delle imprese. Da sempre carbone, petrolio e nucleare sono fuori dagli investimenti dei fondi di Etica sgr”, le ha fatto eco Ugo Biggeri, presidente di Etica Sgr, che poi ha aggiunto: “Di recente abbiamo rivisto la politica di investimento rispetto alle società coinvolte, a vario titolo, in attività legate al gas naturale. Queste società verranno escluse dagli investimenti dei nostri fondi ad eccezione di quelle che presentino una convincente prospettiva di transizione. Le decisioni di investimento sono guidate da un’analisi specifica, volta a individuare la credibilità degli impegni assunti, valutandone la gestione, l’ambizione e l’efficacia, allo scopo di identificare gli attori che oltre all’uscita dalla dipendenza da questo combustibile fossile possano dare un contributo positivo alla transizione energetica”.