Open innovation, imprese ad alto potenziale di crescita, venture building sono le 3 parole chiave che contraddistingueranno il Bicocca Pavilion, uno spazio che per alcuni startupper, ricercatori e imprese sarà un po’ la loro casa. A raccontarci il progetto che, a Milano, diventerà realtà nel 2025, è Salvatore Torrisi, prorettore alla Valorizzazione della Ricerca dell’Università di Milano-Bicocca, che ci accompagna per gli spazi dell’ateneo in questa nuova puntata con il nostro consueto Viaggio in Italia.
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L’anima del progetto
Quello del Bicocca Pavilion, per adesso, appunto, solo un progetto che sta mettendo le basi per diventare una realtà consolidata, sarà un luogo dedicato all’innovazione e alla valorizzazione della ricerca che metterà in relazione le eccellenze dell’Università di Milano-Bicocca con il mondo delle imprese.
«L’anima di questa iniziativa è quella di accelerare i processi di conoscenze tecnologiche verso le imprese e il terzo settore e dare a queste realtà un’interfaccia comune per rispondere a una serie di esigenze», commenta il prorettore. Già, perché di fronte a problemi che gravitano attorno al settore tech ancora oggi spesso le imprese si trovano impreparate. «Quelle grandi sono più attrezzate, mentre le piccole meno e dare loro la possibilità di avere un interlocutore per sviluppare percorsi di ricerca congiunta crediamo sia un buon supporto valido – continua il prorettore – A monte, abbiamo mappato le competenze e le piattaforme tecnologiche di cui già disponiamo nell’ateneo, proprio con l’idea di metterle in connessione con imprese, centri di ricerca pubblica, ospedali e realtà con le quali abbiamo dei rapporti e verso le quali proponiamo iniziative che serviranno a instaurare un dialogo continuativo nel tempo».
La prossima realizzazione
Realizzato dall’Università insieme a BiM (Bicocca Incontra Milano), il progetto di rigenerazione urbana promuove un ecosistema di innovazione fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato e teso a sviluppare idee, progetti, startup e nuovi business che possano avere un impatto positivo sulla società. L’edificio, che sorgerà all’interno nella nuova piazza verde di BiM, con il supporto di Cariplo Factory, punterà a catalizzare su di esso le migliori competenze sia nell’ambito delle scienze sociali che nel deep tech, con l’idea di sviluppare progetti innovativi che nasceranno dalla connessione tra il mondo delle imprese, quello universitario e gli attori della società civile. «Vorremmo articolare un programma condiviso che possa portare a formule “proof of concept“, fare scouting di tecnologie e metterle a sistema rispetto a quelle esistenti. Noi abbiamo le nostre competenze interne ma vogliamo anche avvalerci di quelle altrui – continua il prorettore – Inoltre, vogliamo sostenere queste realtà con attività di venture building, che permetta anche l’affiancamento ad altre realtà e competenze per mettere in piedi una startup o un’entità imprenditoriale. Sono ben voluti all’interno del progetto anche i ricercatori che non si vedono imprenditori nel futuro ma hanno voglia di mettere a disposizione degli altri le proprie conoscenze».
Che cosa succederà nel Bicocca Pavilion
All’interno di Bicocca Pavilion saranno sviluppati progetti di open innovation e di creazione di nuove imprese ad alto potenziale di crescita attraverso il venture building. In particolare, partendo dalla ricognizione e dall’identificazione di un fabbisogno di mercato, le diverse tipologie di soggetti coinvolti nell’ecosistema del Bicocca Pavilion, potranno progettare una startup da lanciare sul mercato, attivando e valorizzando le proprie competenze, il portfolio brevettuale, le strumentazioni, i laboratori e il networking con studenti, ricercatori, data analyst, ecc… «Puntiamo a creare occasioni di matchmaking e contaminazione per cui i lavoratori delle imprese possono creare sinergie con altri, partecipare ad attività di workshop o seminari, acquisire competenze specifiche così da potersi, in futuro, spingere fuori dal contesto accademico». La forza del Bicocca Pavilion risiederà, prima di tutto, nell’interdisciplinarietà: «Stiamo pensando a come ingaggiare il terzo settore e la società civile, in cui esistono domande inevase ed è proprio la ricerca scientifica che viene spesso a mancare e la quale, invece, può dare un contributo significativo».
Quale futuro per il Bicocca Pavilion
«I ricercatori italiani non sono tanto incentivati a fare ricerca – commenta il prorettore – E parlando di prospettive posso dire che, al momento, c’è una grande incertezza, ma noi pensiamo di poter aumentare a livello percentuale nei prossimi 3 anni sia in termini di crescita del numero di startup che di contatti con le PMI e il terzo settore. Vorremmo entrare ancora di più in sinergia anche con altre realtà di Milano con le quali stiamo già lavorando al progetto MUSA come le Università Statale, Politecnico e Bocconi, con l’idea di mettere in piedi una grande rete di esperti che un domani possa uscire dall’ateneo e contribuire a creare un impatto sociale positivo». Tra le aziende che hanno già manifestato interesse al progetto ci sono Huawei Technologies Italia S.r.l., Istituto Auxologico Italiano, Thales Alenia Space, Viatris, TMC Italia SpA (The Member Company), DLL e Sertori.