Mo Gawdat, ex Chief Business Officer di Google (incarico che ha ricoperto dal 2013 al 2018), per 30 anni ha avuto posizioni di rilievo nella tech industry, collaborando con colossi dell’informatica come Microsoft e IBM. Nel 2017 ha iniziato a studiare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul futuro dell’umanità, indagando la correlazione tra tecnologie, felicità e benessere. È autore dei bestseller “L’equazione della felicità“, “Superintelligenti” e “Quella vocina nella tua testa“. In un intervento durante il Leadership Forum 2023 di Milano, in merito alla relazione tra intelligenza artificiale e felicità, ha dichiarato: «Le sfide riguardanti l’intelligenza artificiale coinvolgono ogni aspetto della quotidianità, in generale, e in modo specifico avranno un forte impatto sul lavoro. L’idea che le macchine possano sostituire gli esseri umani e diventare un potenziale pericolo è un’idea condivisa. L’AI ha già rivoluzionato le professioni di milioni di persone, e continuerà a farlo, portando cambiamenti più o meno significativi. Ecco perché è importante riflettere anche sulle implicazioni etiche e sociali che questa tecnologia potrà avere». Lo abbiamo intercettato per farci spiegare meglio quali sono le implicazioni di cui parla e, dal suo punto di vista, quale è come va ricercato il giusto equilibrio tra l’etica, il benessere e l’intelligenza artificiale.
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Qual è, secondo lei, il giusto equilibrio da adottare tra benessere, etica e intelligenza artificiale?
Trovare il giusto equilibrio tra questi 3 elementi è cruciale per il nostro futuro. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per migliorare significativamente il nostro benessere e la qualità delle nostre vite, ma solleva anche importanti considerazioni etiche. Innanzitutto, dobbiamo dare priorità al benessere degli individui e della società nel suo complesso. Le tecnologie dell’AI dovrebbero essere sviluppate e utilizzate per migliorare la salute umana, la felicità e il benessere complessivo.
In quali settori in particolare?
Mi riferisco ad applicazioni nella sanità e nello sviluppo personale che migliorino realmente la vita delle persone. Allo stesso tempo, l’etica dovrebbe guidare lo sviluppo e l’implementazione degli strumenti di intelligenza artificiale. Dobbiamo assicurarci che gli algoritmi e i sistemi di AI siano progettati con equità, trasparenza e responsabilità. Proteggere la privacy e stabilire linee guida etiche chiare per l’uso dell’intelligenza artificiale è fondamentale. L’obiettivo dovrebbe essere quello di sfruttare il potere dell’AI per promuovere il benessere umano, nel rispetto dei solidi principi etici: è un delicato atto di bilanciamento, ma con uno sviluppo ponderato e responsabile nel nostro futuro l’intelligenza artificiale potrà contribuire davvero al nostro benessere in conformità ai nostri valori etici. E per trovare il giusto equilibrio è essenziale coinvolgere voci e prospettive diverse nel processo decisionale.
Qual è la sua ricetta per la felicità?
La mia ricetta per la felicità, come ho cercato di chiarire nel mio libro ‘Solve for Happy‘, si basa su un approccio semplice ma profondo alla vita. Credo che la felicità non sia il risultato delle circostanze esterne, ma piuttosto uno stato interno che possiamo coltivare e nutrire. Tra gli elementi chiave della mia ricetta per la felicità ci sono: l’accettazione di una vita fatta di alti e bassi; il controllo, sui nostri pensieri, sulle nostre reazioni e sulle nostre azioni, per affrontare le sfide della vita con resilienza e positività; la consapevolezza, che ci consente di gustare i piaceri semplici della vita e trovare gioia nel “qui e ora”; lo scopo che ci guida, per trovare un senso più profondo del significato della vita, che può essere una fonte di felicità duratura. Si tratta di allineare le proprie azioni ai propri valori e contribuire a qualcosa di più grande di se stessi. Ma non solo.
Cos’altro è veramente importante per raggiungere la felicità?
Direi la compassione, per se stessi e per gli altri, che favorisce la connessione e l’empatia. Gesti di gentilezza e comprensione possono portare una felicità immensa, e poi il saper lasciare andare: gli attaccamenti, le aspettative e il bisogno di validazione esterna. Staccarsi dagli esiti e trovare contentezza dentro di sé può portare a un profondo senso di pace. Anche il provare gratitudine e il mettersi a servizio degli altri può essere una potente fonte di gioia e realizzazione. Ricordarsi che la felicità è un viaggio, non una destinazione: è il modo in cui affronti la vita che cambia la tua percezione del mondo, indipendentemente dalle circostanze esterne. Per concludere, l’equazione della felicità, secondo me, è la capacità di allineare la tua realtà alle tue aspettative e a tutte quelle pratiche che possono aiutarti a farlo.
Quale sarà l’impatto dell’AI sul futuro della nostra società?
Il futuro dell’intelligenza artificiale offre immense promesse e potenzialità per la nostra società. Negli anni a venire credo che assisteremo a diversi passi significativi e nuove tendenze, ognuno con un profondo impatto su vari aspetti della nostra vita. Il passo cruciale sarà lo sviluppo e l’implementazione di un’AI etica. Dato che i sistemi di intelligenza artificiale diventeranno sempre più integrati nella nostra vita quotidiana, è essenziale che siano progettati e utilizzati in modi che prioritizzino l’equità, la trasparenza e la responsabilità. Dobbiamo affrontare i pregiudizi, la discriminazione e le preoccupazioni sulla privacy per garantire che dell’AI ne benefici tutta la società.
Quali settori ne beneficeranno più di altri?
Penso all’AI in campo sanitario, che avrà un ruolo sempre più centrale nella diagnosi delle malattie fino ai piani di trattamento personalizzati e migliorerà la nostra capacità di prevedere e prevenire problemi di salute, allungando la nostra vita, ma anche l’istruzione, con nuove piattaforme di apprendimento personalizzate che adatteranno le lezioni alle esigenze e alle capacità degli studenti. Questo potrebbe portare a un’istruzione più efficace e accessibile in tutto il mondo. Anche nel lavoro, con l’automazione che continuerà a trasformare l’operatività in un mercato che crea nuove opportunità per gli esseri umani, garantendo che il displacement sia ridotto al minimo, nella creatività, che sarà amplificata in campi come l’arte, la musica e la letteratura, e che potrebbe portare a forme completamente nuove di espressione artistica e innovazione. E poi nella sostenibilità, nel contribuire significativamente ad affrontare le sfide ambientali, prevedere e mitigare i disastri naturali e accelerare lo sviluppo di tecnologie sostenibili. Infine, nella governance, per prendere decisioni migliori, rispondere alle catastrofi e fornire servizi pubblici, e nell’assistenza personale, semplificando le attività e migliorando la produttività.
Quali sfide ci attendono?
Dobbiamo stabilire regolamentazioni solide, promuovere l’alfabetizzazione dell’AI e garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata a vantaggio di tutti, senza aggravare le disuguaglianze già esistenti. È un percorso che richiede uno sviluppo responsabile, politiche ponderate e un impegno costante per un’AI etica. I prossimi passi per l’AI plasmeranno il futuro della nostra società, ed è essenziale percorrere questo cammino con saggezza e lungimiranza.